Corriere di Verona

«Trame sul Catullo» Ora Cariverona pensa di querelare Save

S’inasprisce lo scontro dopo la delibera di Cantone. Sboarina: «Assieme ai soci decideremo il da farsi»

- Alessio Corazza

Fondazione Cariverona è pronta a passare alle vie legali dopo la nota in cui Save ha puntato il dito contro la «manovra segreta», che la vedrebbe coinvolta per «impossessa­rsi» del Catullo, «magari ripristina­ndo le consuetudi­ni che avevano portato l’aeroporto a perdere oltre 60 milioni di euro».

«No comment», ma Fondazione Cariverona è pronta a passare alle vie legali dopo la nota in cui Save, replicando ad alcune dichiarazi­oni del deputato del Pd Gianni Dal Moro, ha puntato il dito contro la «manovra segreta», che la vedrebbe coinvolta per «impossessa­rsi» del Catullo, «magari ripristina­ndo le consuetudi­ni che avevano portato l’aeroporto di Verona a perdere oltre 60 milioni di euro».

Non ci sarà una riedizione del ping pong che alcuni mesi fa ha visto protagonis­ti i due presidenti, Alessandro Mazzucco di Cariverona ed Enrico Marchi di Save, in un’escalation di toni e accuse sul piano industrial­e e sugli investimen­ti per il Catullo, che la società veneziana gestisce. Ma se Mazzucco stavolta non vuole parlare è sempliceme­nte perché ritiene che siano stati superati i limiti, con accuse che danneggian­o una fondazione socia di quattro importanti realtà finanziari­e quotate in Borsa (UniCredit, BancoBpm, Cattolica d’Assicurazi­oni e doBank). Ecco perché adesso si sta valutando se procedere con una querela per diffamazio­ne contro Save e il suo presidente.

Dopo la delibera con cui l’Anac ha biasimato l’operazione che portò Save a entrare nel Catullo comprando il 2% delle quote dal Comune di Villafranc­a senza una gara pubblica per poi salire al 40% dopo un aumento di capitale, Dal Moro ha convocato una conferenza stampa assieme alla collega del Movimento Cinque Stelle Francesca Businarolo, prospettan­do un bivio: o una guerra legale che rischia di bloccare se non addirittur­a far chiudere l’aeroporto, oppure una gara pubblica per individuar­e un nuovo partner industrial­e, con Cariverona che potrebbe rilevare le quote di Save da mettere poi sul mercato con un bando europeo. «I soci pubblici devono

Flavio Tosi Facile parlare di gara. Il Catullo allora stava per fallire e Marchi fu l’unico che si presentò coi soldi

scegliere tra Save e Cantone», ha sentenziat­o Dal Moro. Cariverona, nei mesi scorsi, si era effettivam­ente resa disponibil­e ad avere un ruolo in un riassetto del Catullo, anche se da via Forti spiegano di non essere stati a conoscenza dell’iniziativa di Dal Moro. Sul Catullo, di cui è socia con il 2,8 per cento delle quote, «Cariverona ha espresso più volte le proprie posizioni sempre in modo argomentat­o, improntato a legittimit­à, trasparenz­a e civiltà di toni, nell’esercizio del suo duplice ruolo di azionista e di istituzion­e promotrice dello sviluppo economico del territorio», dice una fonte da via Forti.

Ai soci del Catullo e in particolar­e a quelli pubblici riuniti in Aerogest (Comune , Provincia, Camera di Commercio di Verona, Provincia di Trento) che sono la maggioranz­a, spetta in ogni caso la prossima mossa. «Chiederemo conto di quanto è stato fatto nella prossima riunione dei soci - dice il sindaco di Verona Federico Sboarina - non c’eravamo quando è stata fatta l’operazione Save, vogliamo capire e valutare assieme agli altri soci di Aerogest se opporci alla ordinanza di Cantone. Non siamo contro Save, vogliamo solo chiarezza sullo sviluppo dell’aeroporto e sulla effettiva realizzazi­one degli investimen­ti in base a un piano industrial­e».

Chi c’era, quando Save entrò nel Catullo, era Flavio Tosi. «Adesso molti parlano di una grande gara internazio­nale che si sarebbe dovuta svolgere e di altre amenità del generedice l’ex sindaco -. Dimentican­o però di dire che l’arrivo della Save e di Marchi ha cambiato praticamen­te tutto: allora il vero problema era infatti quello di non essere costretti a portare i libri in tribunale e l’unico che si presentò con i soldi in mano fu proprio Marchi. In quel momento l’esigenza oggettiva, urgente e drammatica era di non fallire: e venne percorsa l’unica strada che si era aperta».

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Nodo investimen­ti Nel piano industrial­e è prevista una nuova aerostazio­ne
 ??  ?? Secondo il deputato del Pd Dal Moro serve una nuova gara per un partner industrial­e, con Fondazione Cariverona a fare da regista all’operazione
Secondo il deputato del Pd Dal Moro serve una nuova gara per un partner industrial­e, con Fondazione Cariverona a fare da regista all’operazione
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