L’app che aiuta a salvare vite nei terremoti
L’«idea d’impresa» di tre studenti del Ferraris che si è aggiudicata il premio di Confindustria
Dopo un terremoto, la rapidità dei soccorsi fa la differenza. Hanno pensato a questo gli studenti del Ferraris quando è stato chiesto loro di realizzare «un’idea d’impresa», che è diventata un’app.
Quando pochi minuti fanno la differenza. Dopo un terremoto, uno di quelli che fa crollare gli edifici, questo può essere il limite tra la vita e la morte. Hanno pensato a questo gli studenti del Ferraris quando è stato chiesto loro di realizzare «un’idea d’impresa». È nato così Stet (Sistema tracciamento emergenza terremoti), un dispositivo che ha lo scopo di rilevare e localizzare gli individui sotto le macerie. Un’idea che ha convinto la giuria di Confindustria che da anni organizza questo concorso aperto alle scuole superiori. «In caso di terremoti disastrosi la rapidità nell’intervento è tutto spiegano Federico Bonamini, Marco Fasoli ed Emanuele Pertile, tre studenti che hanno lavorato al progetto, sotto il coordinamento del professor Davide Fabris - per questo è fondamentale conoscere con precisione dove si trovano i superstiti». Molto spesso, vengono impiegate unità cinofile. Ma in questo caso potrebbe venire in aiuto la tecnologia: «La nostra idea prevede l’uso del geolocalizzatore dei telefonini - proseguono i ragazzi - tramite un sistema che li rende in grado, in caso di emergenza, di interagire con i droni. Questi si posizionano indicando ai soccorritori il punto in cui intervenire».
Le «idee d’impresa» delle superiori veronesi (dieci gli istituti ammessi alla finale, che si è tenuta ieri nell’aula magna di Giurisprudenza) rispecchiano lo spirito del tempo: tante app per cellulari e tantissima sharing economy. È il caso de «L’officina del bio», dell’Istituto don Bosco e di Ubermarket, del Silva Ricci di Legnago, entrambe arrivate quinte. Il primo è un supermercato «online» specializzato in prodotti biologici, il secondo è dedicato a chi non può, per difficoltà motorie o anche solo per impegni lavorativi, fare la spesa. La farà al posto suo un altro utente che magari ha intenzione di comprare anche qualcosa per se stesso, sul modello, per l’appunto, di Uber. Ben tre progetti attingono dal mondo dei social network: StunningVerona, che fornisce itinerari e pacchetti turistici (realizzato dall’Educandato Agli Angeli), Studymates che «accoppia» studenti di diverse lingue per aiutarsi negli studi (dell’Istituto Aleardi, si è aggiudicato il secondo posto), e Speakeasy (istituto Sacra Famiglia di Brenzone) che punta a un servizio di traduzione in tempo reale. C’è infine chi ha pensato a bonus ecologico sui generis: «Scontapassi», un contapassi che, in convenzione con alcuni negozi, offre qualche sconto a chi va a fare la spesa a piedi. Per gli ideatori, del Calabrese - Levi di San Pietro in Cariano, un bronzo a parimerito con il progetto del professionale Giorgi: App-endino, un’applicazione che organizza il proprio armadio proponendo anche abbinamenti.