Il Chievo di Maran ha ritrovato qualche punto, non il gioco
Il ds Romairone promette: «A Napoli non alzeremo barricate»
Quattro punti nelle VERONA ultime due partite. Due risultati utili il Chievo non li infilava da un bel po’: bisogna infatti scorrere i tabellini a ritroso fino alle brume novembrine allorché la Diga ne mise in saccoccia tre contro Napoli, Torino e Spal. Eppure una rondine non fa primavera. Lo sconcerto per il modo in cui è arrivato lo sbiadito pareggio interno con il Sassuolo ha lasciato un bel po’ di amaro in bocca dalle parti di Veronello.
Al di là del risultato, ciò che preoccupa di più è l’involuzione in cui la squadra sì è cacciata e il torpore dal quale stenta ad uscire. Il gioco fatica a decollare traducendosi in tante palle lunghe e poco costrutto geometrico. Maran ha da tempo messo da parte il suo credo per il 4-3-1-2 per convertirsi al 4-4-2 e garantire maggior equilibrio e occupazione degli spazi.
La mini rivoluzione ha riguardato anche le pedine: sull’altare del nuovo modulo il vero sacrificato appare Valter Birsa, divenuto emblema dell’opacità clivense. La stagione dello sloveno è stata finora più ricca di ombre che di luci. La scomunica è arrivata nel finale del derby con l’Hellas quando Maran lo ha richiamato panchina. Da allora lo si è visto in campo per un’ora nell’arco di tre gare. Nel 4-4-2 attuale, spazio potrebbe in teoria trovarlo di raccordo ad un’unica vera prima punta di ruolo in quello che avrebbe le parvenza di un 4-4-1-1. Tuttavia Rolly pare deciso a puntare dritto sulla conferma di due attaccanti di peso: da qui la decisione di giocarsi la carta delle due torri, con Stepinski a fianco di Inglese. Non a caso, statistiche alla mano, il Chievo è la terza squadra del campionato a mettere più cross in area. Di più ne piazzano solo Roma e Inter. Il ragazzotto polacco, a segno contro il Milan, si dà un gran daffare, va con coraggio allo scontro, ma appare ancora un po’ acerbo soprattutto in fase di conclusione dove la mira è decisamente da aggiustare.
Le alternative offerte finora da Meggiorini e Pucciarelli poco convincono. Al cantiere di Veronello i lavori sono in corso per trovare qualcosa di più oltre ai punti-salvezza. Giancarlo Romairone ai microfoni dei colleghi napoletani di Radio Kiss Kiss ha detto: «Noi contro il Napoli non alzeremo barricate. La nostra identità sta nel giocare sempre producendo gioco». Sarà, ma noi negli ultimi tempi ne abbiamo visto pochino. Palla al centro.