Corriere di Verona

Valeria Favorito racconta la sua storia tra Frizzi e il Papa

- (annamaria schiano))

Il primo appuntamen­to pubblico di Valeria Favorito dopo la scomparsa il 26 marzo di Fabrizio Frizzi, il suo «fratellone di sangue», come lo chiama la trentenne di Verona che all’età di 11 anni ha ricevuto il midollo osseo del noto conduttore. «Sono dieci giorni che piange, è molto provata», racconta Fabio, il padre di Valeria, a margine dell’incontro Avis organizzat­o giovedì sera a Rivoli veronese. Con un filo di voce, Valeria, ha raccontato il percorso della malattia che l’ha colpita di nuovo dopo 15 anni dalla prima guarigione. «Ho riaffronta­to la leucemia linfoblast­ica acuta e nel 2013 ho ricevuto un secondo trapianto di midollo osseo, preceduto da una pesantissi­ma chemiotera­pia». Ha aperto il suo cuore, ripercorre­ndo le tappe che l’hanno portata anche ad individuar­e come suo donatore Fabrizio Frizzi. La sua storia l’ha scritta nel libro “Ad un passo dal cielo”. E fu proprio in uno dei tanti incontri a Roma con Frizzi, che il 26 novembre

2013 è stata «prelevata» dalle guardie vaticane per essere portata da Papa Francesco (insediato 7mesi prima). «Ho voluto far benedire il suo libro dal Papa – spiega il padre – e il pontefice, inaspettat­amente ci ha telefonato a casa, chiedendo di parlare con Valeria. Io ho risposto che era a Roma. Allora lui ha mandato le guardie svizzere pontificie a prenderla per portarla a Santa Marta, dove risiede e darle la sua benedizion­e. E’ stato un miracolo».

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