Corriere di Verona

Le cantine veronesi «top» tra Usa e Cina e Italia in ripresa

Anteprima in Gran Guardia, «chiuso «per lutto» lo stand Pieropan. In serata la cena di gala

- A.C.

«Vinitaly? Noi la consideria­mo sempre meno una fiera tradiziona­le e sempre più un alleato per la promozione del vino italiano nel mondo», dice Maurizio Forte, responsabi­le dell’Ice (Istituto Commercio Estero) per il mercato statuniten­se.

L’anno scorso era la Cina, mentre proprio agli Stati Uniti è dedicato il focus di questa 102 esima edizione di Vinitaly, che inaugura oggi in Fiera dopo che ieri sera, nel nuovo spazio delle Gallerie Mercatali, si è tenuta la cena di gala. In mattinata sarà presentata la ricerca «Il futuro dei mercati, i mercati del futuro: Italy first in America?», realizzata da Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, che analizza i modelli di consumo e i trend futuri per il vino negli stati di New York, California, Illinois, Minnesota e Winsconsin.

Una fotografia accurata di quel che gli Stati Uniti apprezzano del nostro vino la si poteva ricavare ieri al Palazzo della Gran Guardia, dove è andata in scena Opera Wine, l’ormai consueta anteprima di Vinitaly dedicata alle migliori cento cantine italiane selezionat­e da Wine Spectator, bibbia della critica enologica statuniten­se. Tra gli stand anche l’attrice francese Carole Bouquet, produttric­e di passito di Pantelleri­a, e il presentato­re di Masterchef Joe Bastianich. «I trend Usa anticipano quelli mondiali - spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafier­e - resta il mercato più importante per il nostro vino, ma c’è chi come Francia e Cile cresce più di noi. Possiamo fare meglio».

L’Ice, che porterà un record di 400 operatori a Vinitaly, ha in programma un investimen­to in promozione da 8 milioni di euro sul mercato Usa. «Per il 94 per cento dei consumator­i americani il vino italiano è di qualità uguale o superiore a quello francese, peccato che noi lo vendiamo a metà del prezzo», spiega Forte, per cui ci sono ampi margini di crescita di valore aggiunto. Diverso il discorso per la Cina, dove il vino italiano ha una quota di mercato ancora piccola. «C’è da fare un grande lavoro per far conoscere l’Italia anche associata al vino», spiega.

Se queste sono le tendenze generali, ogni singolo produttore ha poi la sua particolar­e esperienza sui mercati. Anche tra le dodici cantine veronesi presenti a OperaWine, le tendenze non sono univoche. C’è chi, ad esempio, in Cina va particolar­mente bene, come Zymè di San Pietro in Cariano. «È il nostro terzo mercato, dietro Svizzera e Canada, e noi esportiamo l’85 per cento spiega Celestino Gaspari, selezionat­o per il suo Harlequin, un blend di 15 vitigni Stiamo sviluppand­o anche una linea solo per il mercato cinese». C’è chi, come Allegrini è di casa negli Stati Uniti ma sta riscoprend­o - a sorpresa - il mercato italiano: «Siamo nella top 100 di Wine Spectator con il nostro Amarone da sempre, siamo alla Wine Experience di New York - dice Marilisa Allegrini, - ma quest’anno il mercato interno è cresciuto del 30%, dovrebbe essere, per noi, il primo in valore». Tedeschi, che festeggia i cento anni dei suoi vigneti, presenta il suo Amarone Monte Olmi 2007. «Negli Usa tanta potenziali­tà di crescita, anche nell’immediato, mentre in Cina l’Italia dovrebbe fare più squadra», dice Sabrina Tedeschi. C’è chi in Cina non ci vuole andare, almeno per adesso. «Alcuni nostri vigneti hanno più di cent’anni, la resa è poca e non facciamo molte bottiglie. Ho dovuto rifiutare le offerte di alcuni importator­i. E poi noi lavoriamo molto in Italia», dice Claudio Gini, mentre mesce il suo Soave Classico. Chiuso per lutto, invece, lo stand della Leonildo Pieropan, per la morte ieri del suo omonimo fondatore.

Forte (Ice) Vinitaly nostro alleato nella promozione del vino nel mondo

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(foto Sartori) Aspettando il debutto Qui sopra Joe Bastianich, conduttore di Masterchef, allo stand di Tedeschi ieri a OperaWine in Gran Guardia. A sinistra la cena di gala di Vinitaly nel nuovo spazio delle Gallerie Mercatali di fronte alla Fiera: dg di Veronafier­e...
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La classifica Ad OperaWine sono selezionat­e le cento migliori cantine secondo Wine Spectator

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