Il Festival Biblico sulle tracce della via Postumia
Per la quattordicesima edizione nuovo percorso da Sant’Anastasia a Porta Palio. Apertura il 4 maggio con monsignor Timothy Verdon, storico dell’arte sacra e direttore del Museo dell’opera del Duomo di Firenze
Un filo conduttore che, più che un tema, è una strada vecchia di ventidue secoli. A Verona attraversa il centro storico da Sant’Anastasia, fino a Porta Borsari, per poi proseguire a Castelvecchio e a Porta Palio: è la via Postumia che univa i due grandi porti d’eta romana, Genova, a ponente e Aquileia a Levante. Sarà il prossimo percorso della Verona Minor Hierusalem, che dal 2016 ha aperto permanentemente il primo itinerario dedicato alla «Sinistra Adige», da San Giorgio in Braida fino a Santa Maria in Organo. Tutto nacque in seno al Festival Biblico, dove per la prima volta venne testata l’ipotesi di un pellegrinaggio «a tappe» in luoghi di culto perlopiù sconosciuti ai turisti.
La quattordicesima edizione del Festival terrà a battesimo il secondo circuito: «Rinascere dalla terra», nome che ricalca quel «Rinascere dall’acqua» per il primo gruppo di chiese che vedono al loro centro l’Adige. L’evento d’apertura, il 4 maggio sarà a Santa Anastasia, e vedrà la presenza di monsignor Timothy Verdon, storico dell’arte sacra e direttore del Museo dell’opera del Duomo di Firenze. Una chiesa simbolo, visitatissima vicina a qual «Ponte Postumio» che oggi non esiste più. Ma lo scopo di Minor Hierusalem è quello di far riscoprire i tesori dimenticati: come San Zeno in Oratorio, San Lorenzo, il sacello delle sante Teuteria e Tosca, ai Santi Apostoli e San Benedetto al Monte. Chiese «a portata di mano», tutte cen- tralissime, ma che difficilmente vengono notate. Nei giorni del festival, sabato 5 e domenica 6 maggio, verranno organizzati dei tour guidati, con tanto di «piece» teatrali a tema curate da un gruppo di giovani volontarie. Sarà l’anti-
pasto in vista di un’apertura permanente, che forse comincerà l’anno prossimo.Il festival biblico proporrà anche una serie di appuntamenti, coinvolgendo diversi luoghi «laici», la maggior parte, non a caso, nelle vicinanze della via romana.
Ci sarà spazio anche per lo humor, con uno spettacolo inedito del comico Paolo Cevoli dedicato proprio alla Bibbia e che andrà in scena al Teatro Ristori il 5 maggio alle 21. Sullo stesso filo conduttore «Apocalypse Now», performance ironica che verrà allestita lo stesso giorno in due repliche all’Arena Casarini, teatro interno dell’hotel Due Torri per l’occasione aperto al pubblico. All’Arco dei Gavi, sotto la cui volta si trova una ricostruzione del selciato della Postumia, sempre sabato 5, alle 20,30 e alle 22, si terrà uno «Light show» con effetti luminosi, ispirato a passi della Genesi e dell’Apocalisse. Per quanto riguarda gli incontri, il tema portante sarà il futuro. Con tanto di esplorazioni ardite nel mondo della robotica e degli incontri ravvicinati del terzo tipo. «Intelligenza artificiale: quale futuro per noi umani?» e «Se esistesse la vita aliena? Cosa cambierebbe nella nostra percezione di Dio?» sono due domande che verranno posto a un gruppo di esperti (tra cui il cosmologo Yves Gaspar e il teologo Andrea Vicini) nello spazio di coworking 311 di Lungadige Galtarossa. «Sono temi molto attuali - avverte don Martino Signoretto, responsabile della cultura per la diocesi e «anima» veronese del festival biblico (che nasce e ha la sua sede principale a Vicenza) - il secondo, in particolare, è stato trattato a lungo dalla teologia americana».