Hellas: la salvezza si allontana Dono di Nicolas, vince il Sassuolo
Nicolas sbaglia un’uscita e regala la palla del successo a Lemos. Vince il Sassuolo, salvezza più lontana. Alla fine, cori contro squadra e tecnico e presidente
Un gol di Lemos, o meglio un dono di Nicolas che perde la palla in uscita, regala al Sassuolo tre punti fondamentali in chiave salvezza e allontana dalla stessa il Verona. Pecchia fa debuttare il giovane Danzi (uno dei pochi a meritare la sufficienza), ma la squadra è priva di ordine tattico. Per il Sassuolo, dopo il gol, nessun pericolo.
L’Hellas va sempre più a fondo. Il Sassuolo sbanca il Bentegodi, il Verona vede la B avvicinarsi al galoppo. Mercoledì malinconico, quello di una partita che evidenzia, una volta di più, come questo gruppo non sia adeguato alla serie A sul piano della mentalità, più ancora, se possibile, che sotto l’aspetto tecnico. Basta un gol rocambolesco a condannare l’Hellas all’ennesima sconfitta. Se l’appiglio per sperare ancora doveva venire dagli scontri diretti, la risposta è definitiva. Tutto questo in una gara che era iniziata senza timidezze, sebbene ci siano in ballo punti che valgono chance di salvezza per nulla irrilevanti. Il Sassuolo le suona, il Verona le canta. In mezzo tempo è un pesta-e-pigia che esalta le qualità dei portieri. Fa i miracoli Nicolas, che respinge con riflessi portentosi su Duncan, Politano e Berardi. Quando non ci arriva, a rimediare è Ferrari, che salva sulla linea sempre su Politano. Di là, invece, Consigli piazza il balzo a elastico per ribattere su Zuculini. Si corre veloce, al Bentegodi, con l’Hellas che si affida all’estro di Verde, l’uomo più pimpante nel tridente di Pecchia. Fatica a contenerlo Adjapong, mentre dall’altro lato Cerci è annebbiato e Fares, di nuovo impiegato da perno centrale, si sbatte senza mai rifiatare, ma incidendo poco. La spinta del Verona non manca di sostanza; le difetta, però, la capacità di finalizzare. Problema antico, questo, per un Hellas che non segna su azione dal derby con il Chievo e che anche prima non brillava in fase realizzativa. Il Sassuolo aspetta e poi scatena le frecce, che Beppe Iachini, a dispetto di una classifica fin qui fiacca, ha in abbondanza. Quando l’arco si tende e i dardi partono per il Verona c’è sempre il gran rischio di andare incontro a dei grossi guai. Quelli che, poi, l’Hellas combina da solo, a proprio danno, beffato da Nicolas, che dopo aver stupito in positivo sbalordisce in senso contrario: il pasticcio che spalanca la porta a Lemos è una bruttura che annulla per intero quanto di buono fatto in precedenza. Il Verona si ritrova sotto e, seppure il risultato non sia casuale, deve soltanto prendersela con se stesso. Le grandi manovre per riprendere la partita passano per l’inversione di ruolo tra Cerci e Fares e dopo per l’ingresso di Matos per Zuculini, Frittata
Lo sguardo di Nicolas dopo l’errore che spalanca la porta a Lemos: 0-1 e da lì in poi il match del Bentegodi non si smuoverà più ormai esausto. Sono mosse che producono poco, con l’Hellas che si accartoccia in giocate ovvie e lascia spazi al contropiede del Sassuolo. Le ultime carte Pecchia le tira fuori con gli innesti di Lee e Petkovic. Il Verona dovrebbe andare all’assalto, ma appare svuotato, inerte. Il pubblico del Bentegodi, già irritato, non può pazientare e sbotta contro Pecchia, i giocatori e Setti. Il finale è un pianto greco.
Sterili Quinta partita sulle ultime 6 senza segnare un gol