Corriere di Verona

Il Chievo regge l’urto della Spal Punto prezioso

Il 5-3-2 dimostra la sua bontà, difesa più solida e pressing più efficace Miracolo di Sorrentino su Cionek. E nella ripresa cresce pure l’attacco (palo di Pucciarell­i)

- di Matteo Sorio

Inviolati Seconda gara senza subire reti

Il 5-3-2 sta aiutando il Chievo a mostrare i muscoli. Ne sta rinforzand­o la fibra difensiva. E sta dando a Sorrentino e soci quella serenità che permette di prendere fiducia a gara in corso. Vedi il crescendo di Ferrara. Dove, in casa di una Spal all’ottavo risultato utile in fila, quinto pareggio consecutiv­o, la banda Maran batte in cassa uno scontrino pesante, 31esimo gettone in classifica, sempre +3 sul Crotone terzultimo, un grazie a Sorrentino (miracolo su Cionek) e un rimpianto enorme con Pucciarell­i (palo). Un bis, dunque, del 5-3-2, quello visto al Mazza. Un modulo in cui Radovanovi­c scala dietro, quasi revival del vecchio libero, e sulla sua verticale, un po’ più su, si piazza Rigoni. Dopo la variante del 4-4-2 eletta con Milan, Sampdoria, Sassuolo e Napoli, siamo a un nuovo cambio di direzione, che tonifica il Chievo. Filosofia chiara: primo, non prenderle. Dentro quella filosofia, Maran ci mette delle variazioni: out Cacciatore, Bastien, Castro, Stepinski, dentro Depaoli, Hetemaj, Giaccherin­i, Pucciarell­i. Come pensiero, comunque, il nuovo corso tattico si dimostra solido. È un Chievo meno esposto ai venti, un po’ più sereno nell’alzarsi in pressing, e per una squadra sino all’altro ieri fragilissi­ma è un bel passo avanti. Certo, è un Chievo che fa sempre una fatica enorme a rendersi pericoloso. Il fatto che non ci siano due torri, ma una seconda punta, Pucciarell­i, e uno spilungone, Inglese, può dire di un Maran che cerca di uscire dal copione dei lanci lunghi, visti a iosa nelle ultime uscite. Ma il tentativo non genera grosse svolte. E difatti è la Spal ad agitare il cocktail della partita. Un po’ con Mattiello e Lazzari, stanl’alzata tuffi che qualche apprension­e la creano (Jaroszynsk­i costretto al giallo e Maran poi costretto al cambio per non rischiarlo). E un po’ con le palle inattive, tipo quella che, dopo 20’, racconta del perché Sorrentino sia ancora lì, a 39 anni, a infilarsi i guantoni: deviazione di Tomovic su Cionek e riflesso felino. Se Sorrentino lavora, Meret se ne sta buono buono. Perché all’intervallo, il Chievo ci arriva senza tiri in porta. È un difetto, grosso. Ma tra un tempo e l’altro c’è una differenza. Cioè dei giri. Che parte da Depaoli. Proprio lì, sulla sua destra, nascerà l’affondo che porta al palo di Pucciarell­i, al posto giusto ma impreciso. Di fatto è tutto il Chievo a salire di tono. Un gran bel segnale, sul piano atletico, peraltro già intravisto nella ripresa col Torino. Tanto che sul gong, sebbene da lontano, ci provano sia Rigoni che Inglese. A dimostrazi­one che il Chievo, forse, ha trovato la chiave per tenersi stretta la serie A.

 ??  ?? Svolta tattica Un’immaginech­iave: Lazzari che sfugge a Jaroszynsk­i e Radovanovi­c pronto ad andare in aiuto
Svolta tattica Un’immaginech­iave: Lazzari che sfugge a Jaroszynsk­i e Radovanovi­c pronto ad andare in aiuto

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy