Sboarina e la cittadinanza a Elkjaer «Vero, gli sto tenendo il posto di sindaco»
Il primo cittadino, grande tifoso Hellas, scherza per le parole dell’asso danese
«In effetti, è proprio la VERONA battuta che faccio sempre scherzando coi miei amici: io sono sindaco in sostituzione di Elkjaer e gli tengo il posto fino a quando lui non deciderà di tornare a Verona».
Federico Sboarina commenta ridendo le parole con cui Preben Elkjaer Larsen ha accolto la decisione della giunta comunale (vedi il Corriere di Verona di ieri) di conferirgli la cittadinanza onoraria. «Solo cittadino onorario? Ma io sono il sindaco…» ci aveva detto ridendo al telefono l’indimenticato asso danese. E Sboarina sta volentieri al gioco, anche perché, da tifoso accanito dell’Hellas, quell’urlo «Elkjaer sindaco!» l’avrà lanciato pure lui mille volte, allo stadio.
Al di fuori dello scherzo, a Palazzo Barbieri si comincia intanto a pensare alla cerimonia ufficiale con cui la cittadinanza sarà consegnata all’ex bomber gialloblù. Prima di fornire altri dettagli, si preferisce peraltro attendere il voto in consiglio comunale, voto comunque scontato visto che la proposta, lanciata dal consigliere municipale di Battiti Andrea Bacciga, è già stata firmata da altri 15 consiglieri, mentre al momento non si ha notizia di opposizione alcuna. La delibera, redatta dal consigliere Bacciga, è decisamente meno «ingessata» e formale rispetto alla maggior parte dei provvedimenti che usualmente passano dall’aula consiliare: il testo, come abbiamo anticipato ieri, cita espressamente il gol segnato da Elkjaer alla Juventus, il 14 ottobre 1984, dopo aver perso una scarpa, e ripercorre poi quella che definisce «la fiaba divenuta realtà della ”piccola provinciale” che ha regalato ai veronesi un sogno ed emozioni difficilmente ripetibili».
Più che probabile che anche nel dibattito risuonino più emozioni che citazioni giuridiche, più ricordi che richiami ai regolamenti. Sarà una seduta di consiglio diversa dalle solite, insomma. E anche di questo sarà probabilmente contento l’anti-protocollare per eccellenza del calcio di quegli anni ’80, quell’irresistibile cavallo pazzo e fra poco nostro concittadino, Preben Elkjaer Larsen.