Corriere di Verona

Melegatti, si dilatano i tempi per il piano di salvataggi­o «Situazione frustrante»

Lavoratori in allarme. L’offerta di Hausbrandt e il «giallo» su Paluani

- Samuele Nottegar © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il futuro di Melegatti, VERONA forse, si potrà conoscere a fine giugno. I tempi per il salvataggi­o della storica azienda dolciaria si dilatano e, ad oggi, l’unica certezza è che entro il 7 maggio Melegatti dovrà presentare il piano di concordato al tribunale di Verona. È molto improbabil­e, però, che quella sia la data conclusiva della vicenda. Perché i giudici del tribunale, una volta ricevuta la proposta di concordato, saranno chiamati a fare due tipi di valutazion­e: verificare se il piano sia sostenibil­e, consentend­o così a Melegatti di accedere al concordato; valutare qual è l’offerta (se ne arrivasse più di una) che assicura il miglior ristoro per i creditori.

Ad oggi, l’unica proposta ufficiale per acquistare la società, passando attraverso l’affitto del ramo d’azienda, è quella giunta da Hausbrandt. La società guidata da Fabrizio Zanetti si è già detta pronta a mettere sul tavolo 15 milioni di euro. Ma l’offerta di Hausbrandt potrebbe non essere l’unica visto che viene confermato l’interessam­ento all’operazione da parte di Paluani e anche di un fondo di investimen­to non riconducib­ile ad Abalone. Paluani continua a smentire un proprio coinvolgim­ento nella vicenda, ma un avviciname­nto tra le parti è stato registrato, tanto che la partnershi­p con l’azienda di Dossobuono potrebbe essere la soluzione preferita anche dai soci Melegatti. Non è detto, però, che questa aspirazion­e coincida con quanto deciderann­o i giudici. A fronte di questo nuovo scenario, emerso ieri nell’assemblea dei lavoratori di Melegatti, i giudici dovranno prendersi un tempo adeguato per valutare ogni aspetto della situazione, nominando eventualme­nte propri tecnici, per approfondi­re i termini economici e industrial­i delle offerte. L’ipotesi è che una risposta da parte del tribunale potrebbe arrivare non prima di fine giugno.

«La situazione in cui ci troviamo – hanno sottolinea­to i sindacati – è assolutame­nte frustrante per i lavoratori. Vediamo continuame­nte allungarsi i tempi della soluzione e rischiamo di partire in ritardo anche con l’organizzaz­ione della prossima campagna di Natale. Quindi, per noi la soluzione migliore è quella che sistema il passato, ma che tiene conto anche del futuro dell’azienda». In più la cassa integrazio­ne scadrà il prossimo 30 aprile. Per questo, l’azienda è intenziona­ta a chiedere una proroga almeno fino a fine giugno, mentre le organizzaz­ioni sindacali torneranno in Regione, proprio il 30 aprile, per informare l’assessore al Lavoro Elena Donazzan sul complesso evolversi della vicenda.

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Azienda Melegatti è intenziona­ta a chiedere una proroga almeno fino a fine giugno della cassa integrazio­ne, che scade il prossimo 30 aprile

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