Senzatetto trova e restituisce tablet e portatile
Era caduta a un docente in stazione Porta Vescovo
Pensava che quella borsa non l’avrebbe mai più rivista. O che magari qualcuno gliel’avrebbe consegnata «ripulita».Invece un senzatetto, Adil, l’ha ritrovata a Porta Vescovo e l’ha restituita: «Rubare mai».
Pensava che quella borsa non l’avrebbe mai più rivista. O che magari qualcuno gliel’avrebbe consegnata «ripulita».
Un destino comune del resto, a quelli di molti che dimenticano qualcosa di valore in un luogo pubblico e frequentato come una stazione. Ad Alberto Comparini, docente universitario a contratto di letterature comparate era accaduto lo scorso martedì. Stava aspettando un treno a Porta Vescovo quando, tra un annuncio di ritardi e una soppressione, ha deciso di prendere l’autobus per Porta Nuova e da lì prendere un altro convoglio.
Nella concitazione del momento ha lasciato lì una tracolla con un portatile nuovo di zecca e un tablet, naturalmente pieni di documenti di lavoro. Qualcosa che, in totale si aggira sul valore di 2.500 euro. Ma nel giro di qualche ora ha avuto una graditissima sorpresa. Qualcuno, quella borsa, l’aveva trovata, consegnandola al personale della stazione. Una persona che a Porta Vescovo stanno cercando di allontanare. Adil Tantaoui, cittadino marocchino, non ha problemi a definirsi «senzatetto». Quando è arrivato in Italia, nel 2013, era un operatore televisivo: ottenne anche un incarico per la Rai. «Poi è andato tutto storto - dice - per un breve periodo ho fatto il tuttofare: il salario arrivava qualche volta. Poi hanno smesso di pagarmi». Nel suo peregrinare per l’Italia arriva a Verona dove incontra Elena, originaria di San Rocco di Piegara (frazione di Roverè): si incontrano per strada anche lei non sa più dove andare dopo aver perso l’impiego per un istituto bancario, dove lavorava come addetta delle pulizie. Si sposano in municipio. «Viviamo come possiamo raccontano - ci fa compagnia Zak, un cane che è diventata la nostra mascotte e che ci hanno dato dopo averlo trovato solo e impaurito: è stato sicuramente maltrattato».
«La voglia di fare non ci manca - aggiunge Elena - io faccio la volontaria alla Fevoss di Santa Toscana: mi ripagano con il vitto». Da qualche settimana, la coppia passa le notti in stazione: «Non so quanto rimarremo, negli ultimi giorni sono aumentate le pressioni per farci andar via. È già successo prima, quando avevamo una tenda sulle Torricelle: i vigili sono intervenuti più volte, abbiamo una collezione di multe. Così abbiamo dovuto ripiegare su altre soluzione». I dormitori? «Non vogliamo separarci la notte… d’inverno abbiamo trovato riparo in un negozio abbandonato». E dal welfare arriva quel che arriva: «Risulto residente a Roverè - spiega - l’assistente sociale del comune mi ha detto che al massimo mi potrebbe dare mille euro per aiutarmi con la casa: dopo due mesi sarei da capo». I soldi che arrivano sono quelli di qualche benefattore. «Ma rubare mai -dice Adil - quando ho visto la borsa non ho avuto dubbi. E il fatto di aver aiutato qualcuno mi ha fatto stare bene».
Ero un operatore tv, ho anche lavorato per la Rai, poi è finito tutto