M5S e Fondazione Arena «Bilancio “trionfalistico”, resta debito coi fornitori e aumentano i dirigenti»
Anche il Movimento 5 Stelle critica quello che definisce «il trionfalismo» con cui, nei giorni scorsi, è stato presentato il bilancio 2018 della Fondazione lirica Arena di Verona. In particolare la capogruppo comunale Marta Vanzetto sottolinea come non sia stata risolta una serie di problemi finanziari, a partire da quello dello stralcio del debito ai fornitori, ossia dell’accordo coi fornitori stessi per pagare una parte dei debiti contratti con essi, in cambio di uno «sconto» a Fondazione. Vanzetto ha sottolineato che «tra le condizioni poste dalla legge Bray c’era uno storno di 2 milioni di euro sui 14 milioni da pagare, cifra che fa parte dei 26 milioni di debiti complessivi dell’ente». Anche per questo motivo, afferma l’esponente pentastellata, «nonostante l’eliminazione del corpo di ballo e la decurtazione degli stipendi del personale, la Fondazione non ha ancora ottenuto, a distanza di due anni i 10 milioni previsti appunto dalla legge Bray». Un altro motivo della mancata erogazione di quel contributo, sostiene Vanzetto, sarebbe dato «dalla mancata pubblicazione dei dati sui compensi alla dirigenza e ai consulenti». Su questo punto specifico, poi, Vanzetto critica il fatto che il numero dei dirigenti sia stato aumentato, e depreca anche che Fondazione continui a pagare le utenze del museo AMO, per un costo «di 400mila euro l’anno, che – sottolinea - corrisponde alla produzione di due balletti». La leader M5S propone infine di raddoppiare il contributo comunale per la Fondazione, che nel bilancio di quest’anno è previsto in 600mila euro, mentre «si potrebbero ricavarne altri 600mila dagli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno, che frutta circa 2 milioni di euro».