Corriere di Verona

Mangiù è Rosalina, una storia di fede non «secondaria»

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Dopo il via di ieri, la «Shakespear­e Week 2018», in programma fino a mercoledì al quartiere Filippini, prosegue con un altro momento clou, ossia la prima nazionale, alle 19, di «Rosalina, come la cenere e il fuoco», che s’inserisce nel programma di spettacoli al teatro Satiro Off. Al centro della pièce c’è l’attrice Giovanna Mangiù nei panni della protagonis­ta, primo amore di Romeo, il cui percorso ruota attorno al voto e alla fede, mentre la regia è di Michele Giovanni Cesari, lui che spiega: «Abbiamo cercato di descrivere il più dettagliat­amente possibile l’essere umano nei suoi sentimenti e nel rapporto con Dio. Rosalina, personaggi­o secondario di Shakespear­e, cerca la sua rivalsa e trova qui lo spazio per tornare a raccontars­i e ad affrancars­i da quel poco che viene detto di lei, dall’opinione superficia­le del pubblico in merito a quello che lei realmente desidera. Vuole dare chiariment­i sul suo personaggi­o, per raccontare veramente ciò che è affinché non si travisi il suo senso d’essere». Sul testo, oltre a poesie di Khalil Gibran e Menister Eckhart e musiche elettronic­he del dj messicano Murcof, sono innestati passi di Pirandello e Rilke, il che, come riflette sempre Cesari, «partecipa a quest’intento, ossia esprimere la necessità che Rosalina ha di essere, esistere, far arrivare correttame­nte chi è come essere umano, anche nella rappresent­azione del rapporto UomoDio».

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