Sviluppo locale, più ricavi per Sinloc con dividendo alle Fondazioni
I ricavi complessivi sono PADOVA saliti a 5 milioni di euro, quasi il 20% in più, con un risultato d’esercizio in utile per 508 mila euro, meno dell’anno scorso, dopo aver scontato svalutazioni per 1,2 milioni collegate agli investimenti ereditati su Finpiemonte partecipazioni, la finanziaria della Regione Piemonte in crisi. Il bilancio 2017 di Sinloc-Sistema iniziative locali, la spa di proprietà di 11 Fondazioni bancarie (Cariparo prima socia con il 25% delle azioni) con sede a Padova, presieduta da Gianfranco Favaro e con Gilberto Muraro vicepresidente, è stato approvato alla fine della scorsa settimana. Il quadro ha permesso di distribuire alle Fondazioni dividendi per 483 mila euro, dopo aver realizzato nel 2017 cento progetti di consulenza, e investimento, su infrastrutture o progetti di risparmio energetico, realizzati per sostenere lo sviluppo delle comunità locali.
«Operiamo con 30 professionisti basati a Padova, prevalentemente con competenze tecniche ed economiche sostiene l’amministratore delegato, Antonio Rigon -. Lungo progetti concreti, portati avanti mostrando che si può lavorare in modo diverso e positivo. Così com’è positivo il dato dell’aumento dei ricavi, sapendo che siamo una società di servizi. Buono anche l’esito dell’utile, su cui hanno pesato svalutazioni sugli investimenti di Finpiemonte, precedenti all’arrivo della società a Padova».
La formula del progetto di sviluppo locale è stato provato ampiamente anche in Veneto. Come a Padova, dove Sinloc ha fatto da consulente a Leroy Merlin per costruire la proposta di riqualificazione, con un punto vendita, dei 32 mila metri quadrati in abbandono del Foro Boario lungo la tangenziale di Corso Australia. E ancora il lavoro per il nuovo polo ospedaliero della Bassa Padovana, 170 milioni di euro, in cui Sinloc ha investito nella società-veicolo, con un ruolo però anche di consulenza sui contratti e la pianificazione e controllo della spesa. Oppure il lavoro compiuto, sempre da consulente, per l’Università di Padova, su mandato della Fondazione Cariparo, per valutare gli scenari alternativi nella realizzazione del Polo sportivo universitario in via Corrado. E poi il progetto 3L che ha sostenuto le Province di Padova, Rovigo e Belluno sui progetti di efficienza energetica dell’illuminazione pubblica con i i fondi Bei Elena.
Infine l’esperienza di Bologna sul progetto di efficienza energetica e delle reti elettrica e idrica del policlinico Sant’Orsola. «Abbiamo operato con un project bond costruito da noi, tagliando del 30% i consumi energetici e del 27% le emissioni - conclude Rigon -. Il progetto ha creato un ritorno economico ragionevole e valore ed efficienza per la comunità. Ci piacerebbe fosse copiato altrove».