Corriere di Verona

«Tocca» studentess­a e le ruba un bacio Condannato l’addetto alla sicurezza

La ragazza era al parco divertimen­ti. La guardia sconterà un anno e due mesi

- La. Ted.

Avrebbe rubato un bacio VERONA sulla bocca e «toccato» alle parti intime una giovane studentess­a che si trovava all’interno di un’attrazione nel parco divertimen­ti Movieland (parco che, va sottolinea­to, risulta del tutto estraneo ai fatti contestati all’imputato,

ndr).Riccardo Sorano Paez, all’epoca dei fatti addetto alla sicurezza della struttura, è stato ritenuto responsabi­le di violenza sessuale (nell’ipoteso più lieve dei palpeggiam­enti) ieri mattina dal Tribunale collegiale presieduto dal giudice Sandro Sperandio ed è stato condannato alla pena di un anno e due mesi.

«La difesa impugnerà in Corte d’appello»ha subito commentato l’avvocato Marcello Manzato: il suo assistito, che ieri non era presente in aula all’ex Mastino, si è sempre proclamato estraneo alle accuse che gli venivano rivolte dalla vittima e dalla procura. Dopo la vicenda e l’avvio dell’inchiesta, comunque, non lavora più alle dipendenze del parco divertimen­ti e stando alle ultime notizie avrebbe fatto ritorno nella sua terra d’origine, in Sudamerica. In ogni caso se ne riparlerà in secondo grado.Sempre davanti al Tribunale collegiale e sempre per violenza sessuale, ieri teneva banco anche il procedimen­to che vede un veronese (di cui omettiamo le generalità per tutelare la parte lesa,

ndr) chiamato al banco degli imputati per aver,secondo la ricostruzi­one del pm, abusato per otto anni della figlia della sorella. Una contestazi­one resa ancora più grave dalle minore età della vittima: anche in questo caso l’imputato, che ha 57 anni, respinge ogni sospetto. La persona offesa si è costituita parte civile: durante l’indagine su un’altra violenza sessuale su minore, raccontò che il marito della sorella l’aveva molestata per anni, da quando ne aveva dieci finché divenne maggiorenn­e. Trovò il coraggio di rompere ol silenzio soltanto nel 2016, durante un colloquio con l’assistente sociale che seguiva il caso dell’altra vittima minorenne di abusi. La stessa assistente lo segnalò allora alla polizia giudiziari­a facendo così scattare l’inchiesta a carico del cognato che ieri si trovava sotto accusa davanti ai giudici del Tribunale collegiale dopo essere stato rinviato a giudizio lo scorso dicembre su decisione del gup Livia Magri al termine dell’udienza preliminar­e. Ieri il caso è stato aggiornato a marzo 2018.

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Magistrato Il giudice Sandro Sperandio

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