SICUREZZA, RISCHIO OSSESSIONE
Il dibattito sulla cosiddetta circolare Morcone è una straordinaria occasione per leggere alcune nostre ossessioni, e capire quello che è forse il nostro male maggiore: la burocrazia, tra ossessione dirigista (non solo centralista: ce l’hanno anche le amministrazioni e le istituzioni periferiche e locali) di tutto controllare fin nelle minuzie, e incapacità pragmatica di gestire l’ordinario. Emanata dopo gli incidenti di Torino legati alla finale di Champions League, ma ampiamente influenzata dalle necessità di prevenzione da attentati, essa impone una doverosa maggiore attenzione alle problematiche di sicurezza legate ad eventi che si svolgono in luogo pubblico. Regola pertanto la necessità di garantire accessi controllati e vie di fuga, presenza di forze di sicurezza e di squadre e misure antinfortunio e antincendio, piani di emergenza e di evacuazione, con tutte le ricadute pratiche che si possono immaginare in termini di uomini, mezzi e strutture a disposizione. Il tutto, per una categoria molto ampia di eventi (alcuni dei quali cominciano ad essere annullati di conseguenza), che varia dalle sagre parrocchiali alle feste di paese, dai balli in spiaggia ai tornei sportivi all’aperto, dai mercatini alle processioni, dai concerti alle manifestazioni politiche, dalle sfilate (di persone, carri carnevaleschi e bande) alle feste di strada, fino ai mega eventi a carattere occasionale.