Hellas contestato, cori contro Pecchia Al Bentegodi ultima spiaggia contro la Spal
Il tecnico e il blitz dei tifosi: «Hanno espresso il loro pensiero». Difesa, torna Ferrari. Danzi confermato
Si sono presentati in un centinaio, tutti con addosso una maglia gialloblù (foto Hellas Live). A Peschiera del Garda l’allenamento di ieri mattina doveva essere a porte chiuse: in programma c’era la rifinitura per l’Hellas, in vista della partita con la Spal oggi al Bentegodi. Invece, era aperto al pubblico: ed è partita la contestazione, con cori contro Pecchia. Che, tuttavia, non vuole mollare: «Non siamo morti, possiamo ancora farcela».
Resta l’appiglio della matematica, per chi vuole credere che questo Hellas abbia delle chance di salvezza. Perché sì, a sconfiggere la Spal un barlume di speranza ci sarebbe pure, dettato dall’aritmetica, che per definizione non tiene conto dell’emotività del momento.
La ragionevolezza suggerisce l’esatto contrario, ma i numeri consentono a Fabio Pecchia – che sulla contestazione a Peschiera si ferma a un laconico «I tifosi hanno espresso il proprio pensiero» – di inviare un messaggio che non varrà come attestato di fiducia illimitata, ma perlomeno quale invito a non mollare. Dopo la sconfitta con il Genoa, a botta calda, aveva detto che il Verona era ancora vivo. La valutazione non è cambiata, studiando le cose a mente fredda: «Non siamo morti, questa squadra può ancora farcela, anche se sappiamo quanto sia complicato il nostro cammino». Spal, Milan, Udinese, Juventus: le tappe finali del campionato dell’Hellas sono queste. Due scontri diretti e due partite «impossibili» in trasferta per un menù di incerta digeribilità. Inoltre il distacco dal quartultimo posto è di 6 punti, un margine che risulta difficilissimo da recuperare in un lasso di tempo così ristretto. Eppure Pecchia non è tipo da sventolare in anticipo la bandiera della resa: «Siamo concentrati sulla Spal, tutto il resto è solamente uno spreco di energie inutile», taglia corto il tecnico del Verona. La settimana («che è stata dura – ammette Pecchia –, perché con il Genoa non abbiamo raccolto nulla e meritavamo di più») è passata senza il peso di nuovi infortuni, e già questa è una notizia per l’Hellas, suo malgrado abbonato a pagare dazio a una lunga sequela di guai fisici, vedi Moise Kean, il cui stop ha tolto larga parte del potenziale offensivo al Verona (convocato, Kean, ma di fatto non sarà disponibile per il match e la settimana prossima sarà fatto un nuovo punto sulle sue condizioni). Due sole reti in sette giornate, entrambe su rigore, illustrano i difetti gravi dei gialloblù, abbinate al dato dei gol subiti, ben 17.
Uscire dall’imbuto in cui si è cacciato l’Hellas sarebbe, arrivati fin qua, un colpo alla Houdini. Di maghi non ce ne sono, però, e Pecchia fa con quel che può e che ha: «Ce la giochiamo con una Spal che rispetto alla partita d’andata sarà diversa, che ha aggiunto qualche uomo in più in sede di mercato e che ha struttura e identità. Sono convinto, però, che sul campo sapremo interpretare bene la partita».
Quanto alle scelte, torna dopo una giornata di squalifica Alex Ferrari, che completerà la difesa con Caracciolo, Vukovic e Souprayen (in vantaggio su Felicioli). A centrocampo ci sarà Romulo, dopo Pecchia valuta la conferma di Andrea Danzi: «Con Sassuolo e Genoa ha mostrato personalità. Si farà trovare pronto, se ci sarà l’occasione». Con Fossati, Franco Zuculini e Calvano arruolabili al contrario di Büchel, i posti in mezzo sono comunque in discussione. In attacco, invece, Cerci e Fares sono i punti di partenza, Matos e Verde in ballottaggio, mentre Rolando Aarons è appena rientrato dall’Inghilterra dopo l’udienza in cui è stato chiamato per rispondere alle accuse di rissa che si è svolta a Newcastle martedì: «Abbiamo recuperato dei giocatori, ho più soluzioni», osserva Pecchia. L’ultima spiaggia, quella vera, è arrivata sul serio e si chiama Spal.