Corriere di Verona

Il Comune: difficile punire i non vaccinati

Nessuna sanzione agli inadempien­ti: anche l’assessore Bertacco rimanda a settembre

- Davide Orsato

«Sanzionare i bambini? Allontanar­li da scuola? Impossibil­e almeno fino alla fine di quest’anno scolastico». Lo aveva detto ieri l’Usl: lo ribadisce l’assessore all’Istruzione e ai Servizi Sociali Stefano Bertacco.

«Sanzionare i bambini? Allontanar­li da scuola? Impossibil­e almeno fino alla fine di quest’anno scolastico». Lo aveva detto ieri l’Usl: non ci sono i tempi tecnici per sapere se i non vaccinati (che pesano per poco più del 5% della popolazion­e delle materne) sono «fuorilegge» oppure no. Perché non è detto che chi non ha fatto un vaccino non sia per qualche ragione sanitaria esente. Un’applicazio­ne del principio di «presunzion­e di innocenza» che fa a pugni con i tempi a disposizio­ne.

In sostanza, il decreto Lorenzin, almeno a Verona (ma si presume anche nel resto del Veneto) sarà di difficile applicazio­ne. Lo ribadisce l’assessore all’Istruzione e ai Servizi Sociali Stefano Bertacco. «Ci sono stati ritardi, dovuti alla difficoltà di questo tipo di verifiche e ai grandi numeri in ballo - spiega -. Mano a mano che l’Usl Scaligera ci inviava i nominativi dei non vaccinati, abbiamo avvisato i genitori, che quindi sono a conoscenza della situazione e di quello che rischiano ormai da un po’: tutti hanno dieci giorni di tempo per rispondere. Tuttavia, mancano ancora i riscontri degli avvisi che abbiamo inviato. Alcune famiglie potrebbero aver prenotato ed essere quindi in attesa della vaccinazio­ne e per questo motivo non è possibile procedere. È impossibil­e pensare di fare qualcosa entro giugno».

Le scuole materne comunali di Verona (una trentina sul territorio del capoluogo) sono le uniche ad aver fornito, ancora a febbraio, un dato relativo ai non vaccinati. Sono, o meglio erano, 419, di cui 214 iscritti agli asili nidi, quindi di età inferiore ai tre anni. Si tratta di una fetta rilevante, il dieci per cento del totale, dato che, a quanto fa sapere l’Usl, dovrebbe essersi nel frattempo un po’ smussato, visto che i vaccinati contro le principali malattie (morbillo e polivalent­e) sfiorano, soprattutt­o tra i nati negli ultimi tre anni, quota 95%, secondo i dati più aggiornati. Ma nel «mucchio» c’è sicurament­e qualcuno che ha evitato appositame­nte, magari per convinzion­i personali, il vaccino. Lo affermano gli stessi medici che hanno notato anomalie in alcune prenotazio­ni e nelle successive disdette.

La faranno franca? «La nostra intenzione - prosegue Bertacco - è quella di comportarc­i secondo la legge. Solo che la legge è molto difficile da applicare». Una perplessit­à che l’assessore (anche parlamenta­re, è stato rieletto senatore con Fratelli d’Italia) aveva già espresso relativame­nte al decreto Lorenzin. Che però sembra aver avuto un risultato, quello di funzionare come deterrente. «Le mie perplessit­à rimangono conclude l’assessore - anzi, se possibile la mia opinione è addirittur­a peggiorata. Sia chiaro: sono a favore dei vaccini. Ma con questa legge è impossibil­e prevedere un percorso corretto nell’applicazio­ne. In altri termini, è impossibil­e capire “chi” deve fare cosa. Non sappiamo ancora chi deve prendersi la briga di allontanar­e i bambini da scuola. È impensabil­e che tale ruolo spetti a un’insegnante, a una coordinatr­ice, a una dirigente di una scuola dell’infanzia»..

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Copertura Secondo i dati più aggiornati, i vaccinati contro le principali malattie (morbillo e polivalent­e) sfiorano, soprattutt­o tra i nati negli ultimi tre anni, quota 95%

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