Corriere di Verona

Più aperta, ma non scalabile «Giusto difendere l’ultima trincea finanziari­a di Verona»

Croce: allo studio partnershi­p tra la compagnia, Agsm e Banco-Bpm

- di Alessio Corazza

Con la trasformaz­ione in spa del Banco Popolare e la successiva fusione con la milanese Bmp, Cattolica Assicurazi­oni resta l’ultima grande istituzion­e finanziari­a pienamente veronese (e veneta, dopo la scomparsa di Bpvi e Veneto Banca), per giunta ancora orgogliosa­mente cooperativ­a. Una compagnia privata, ma anche un patrimonio collettivo da preservare e da difendere. È la consapevol­ezza che attraversa la platea dell’assemblea che ieri è stata chiamata ad approvare un nuovo modello di governance sì a prova di scalata, ma con un’importante apertura ai soci di capitale in cda, ottenuta mantenendo il dogma del voto capitario. Un’alchimia che, per ora, convince tutti.

Secondo il sindaco Federico Sboarina, intervenut­o per i saluti iniziali, Cattolica è stata capace nel corso della sua storia «di evolversi con i tempi in cambiament­o, nella coerenza con la sua missione e i valori che la contraddis­tinguono», dicendosi convinto che la compagnia «continuerà a rappresent­are, oggi come nel passato, un costante e importante fattore di crescita per l’intera città di Verona».

C’è grande fiducia, da parte dei soci più rappresent­ativi, nell’amministra­tore delegato Alberto Minali, veronese, ma arrivato in Cattolica nella primavera scorsa da Generali. «La compagnia è stata ben traghettat­a in momenti di grande incertezza - rileva Paolo Arena, presidente di Confcommer­cio e dell’aeroporto Catullo - Ora la nuove modifiche statutarie consentira­nno alla società di aprirsi ancora di più agli investitor­i, senza essere scalabile. Una soluzione importante per una compagnia così radicata a Verona». «Mi auguro che questa modifica garantirà la permanenza della compagnia a Verona - aggiunge il presidente di Veronafier­e, Maurizio Danese - Dobbiamo difendere questo valore, visto che Cattolica è l’ultima grande società finanziari­a rimasta a Verona».

«È stata un’assemblea importante

Valente

Assemblea importante, ribadito che Cattolica resterà cooperativ­a

Ferro

Troppe realtà non hanno più a Verona la testa pensante

- aggiunge il presidente di Coldiretti Claudio Valente - perché si è detto chiarament­e che la società rimarrà una cooperativ­a, pur con la possibilit­à di aprirsi ad investitor­i importanti». «Speriamo che le modifiche statutarie non comportino la scalabilit­à della stessa», si augura il senatore di Forza Italia Massimo Ferro, che ricorda com’è cambiato il panorama a Verona negli ultimi vent’anni: «Cassa di Risparmio, Autostrada Serenissim­a, Aeroporto Valerio Catullo e per certi aspetti la stessa Banca Popolare: tutte realtà economico finanziari­e che non hanno più nella nostra Città il cuore pulsante, la testa pensante» rileva Ferro, che tuttavia dice di sentirsi rassicurat­o, come azionista, dalle mosse varate ieri e del piano industrial­e presentato, che tutti (a partire da Minali) definiscon­o «ambizioso». Solo una breve capatina in apertura di assemblea per Alessandro Mazzucco, presidente di Fondazione Cariverona che di Cattolica è importante azionista, con circa il 3 per cento, ma non ancora socia (la richiesta dovrà essere approvata dal cda). Solo alcuni giorni fa, Mazzucco ha però chiarito di avere in Cattolica, come in tutte le altre partecipaz­ioni, solo interessi finanziari. «Siamo soddisfatt­i del rendimento del titolo, Minali è persona capace», aveva detto.

Michele Croce - un habitué delle assemblee di Cattolica in passato come rappresent­ante di un’associazio­ne di piccoli azionisti - è intervenut­o da presidente di Agsm anche per annunciare che si sta studiando «una forma di collaboraz­ione tra Agsm, Cattolica e Banco-Bpm», per offrire ai clienti dei pacchetti che comprendon­o energia, assicurazi­one e servizi bancari. «Sarebbe una grande cosa», ha detto Croce che, per il resto, ha definito Minali «il miglior manager su piazza», spiegando che tenterà di dotare anche l’azienda di lungadige Galtarossa, dove è in corso la selezione per il nuovo direttore generale, di una figura altrettant­o qualificat­a.

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In prima fila Il primo da destra è il sindaco Sboarina, dietro di lui Mazzucco

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