Corriere di Verona

Barriere anti turisti primo test a Venezia e la città si divide

Brugnaro è deciso, c’è chi vuole assaltare il municipio Ieri l’emergenza non è scattata, oggi pronti 150 vigili

- Gloria Bertasi

La marea inarrestab­ile di turisti non è arrivata e i tornelli sono rimasti sempre aperti, controllat­i dai vigili ma mai chiusi al transito dei pedoni. Ieri, primo giorno da «bollino nero» in laguna, con 60mila turisti in città, non c’è stato bisogno di sollevare il mini-Mose terreste, quelle barriere cioè che al posto delle acque alte hanno il compito di deviare i flussi umani in percorsi meno battuti quando c’è calca e che, a ventiquatt­ro ore dalla loro posa, sono invisi agli occhi dei veneziani quasi quanto il Mose, quello vero, alle bocche di porto.

Ieri, i residenti e chiunque è passato attraverso i varchi metallici di Strada Nova e ponte della Costituzio­ne non hanno dovuto estrarre la Venezia Unica (la tessera per bus e vaporetti) per transitare nelle zone off-limits. Non è stato nemmeno necessario chiudere il ponte della Libertà: i parcheggi non si sono riempiti. Non che Venezia fosse deserta, tutt’altro: i turisti c’erano ed erano anche numerosi, ma 60mila presenze sono la normalità in un sabato caldo e soleggiato. Ieri, è stata però l’occasione di testare sul campo il piano di gestione dei flussi dell’amministra­zione e tutto ha funzionato senza sbavature, persino l’attracco dei lancioni granturism­o in Fondamente Nove. Dalle 8.30 fino al primo pomeriggio, 47 imbarcazio­ni si sono avvicendat­e ai pontili e le comitive si sono sparse per calli e campi, animando zone popolari, di solito non visitate dai turisti e scoprendo scorci di Venezia, che le cartoline non ritraggono.

In mattinata, il sindaco Luigi Brugnaro è andato a controllar­e la situazione: «È il primo tentativo nella storia di Venezia di regolament­are i flussi. Faremo un sacco di errori, avremo un sacco di critiche, se saranno costruttiv­e le faremo nostre e migliorere­mo, per adesso sta funzionand­o tutto».

Eppure, i tornelli a molti veneziani proprio non piacciono. Tanto che Giovanni Andrea Martini, presidente della Municipali­tà di Venezia, ha lanciato una proposta: «Andiamo tutti in consiglio comunale, la città ha subito un affronto intollerab­ile, i tornelli da stadio e i pontili alle Fondamente Nove dimostrano, se c’era bisogno, l’incapacità di gestione di un problema complesso come il turismo».

Il sindaco fa spallucce, «neanche le mani di Lorenzo Quinn (l’opera che domani sarà rimossa dal Canal Grande, ndr) piacevano e ora le vogliono tutti - risponde Aspettiamo una settimana, blog e social cambiano idea facilmente, sarà nostra cura rendere più belli i varchi perché i veneziani hanno diritto di avere una città più vivibile. Finora non si è fatto niente, ci si è seduti sulle critiche, sui pianti, parlano solo alcuni professoro­ni che quando vengono in Comune vogliono soldi, altrimenti non danno le loro idee magiche».

Oltre ai tornelli, sono stati disposti totem informativ­i e cartelli a indicare il varco per i residenti e quello per i turisti. Il sistema di barriere e deviazioni è coordinato dalla centrale operativa della polizia municipale, una sala tappezzata di schermi con le riprese delle telecamere della città. Da lì gli operatori, decidono se chiudere o lasciare aperto il passaggio. «Abbiamo 150 uomini e donne in divisa sparsi ovunque - dice il comandante Marco Agostini - Oggi (ieri, ndr) la situazione è stata tranquilla ma domani (oggi, ndr) dovrebbero esserci 120mila persone e anche martedì».

Il bilancio, a fine giornata, è buono. La presenza di vigili ha allontanat­o venditori abusivi e borseggiat­ori, in mattinata ne erano stati segnalati quattro sui bus, stracarich­i di persone in arrivo dalla terraferma ma gli agenti si sono messi a controllar­e i mezzi, riducendo il rischio di scippi. A Fondamente Nove hanno attraccato i 47 lancioni, quasi tutti da cento persone ciascuno (due da 350) e solo alle 8.30 quando in sette sono arrivati in contempora­nea ai pontili c’è stata un po’ di attesa per le operazioni di sbarco. In serata, 15 hanno scelto di ripartire da dove erano arrivati, anche se avrebbero potuto caricare i turisti in riva

Luigi Brugnaro È il primo tentativo nella storia di Venezia di regolament­are i flussi turistici

degli Schiavoni. Altra nota positiva, ieri il ponte della Paglia a San Marco era percorribi­le mentre di solito è bloccato dalle comitive dei granturism­o. «Il trasloco a Fondamente Nove riduce il moto ondoso - conclude Brugnaro - Una barca controlla la situazione e a breve compreremo altre dieci imbarcazio­ni per i vigili».

 ??  ?? L’invasione Venezia presa d’assalto nella prima giornata del lungo ponte del Primo Maggio
L’invasione Venezia presa d’assalto nella prima giornata del lungo ponte del Primo Maggio
 ??  ?? In azione Vigili davanti all’ingresso dei tornelli sotto il ponte di Calatrava nel primo test «turistico» a Venezia
In azione Vigili davanti all’ingresso dei tornelli sotto il ponte di Calatrava nel primo test «turistico» a Venezia

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