«Noi in partita, poi condizionati dal rigore» E oggi serve l’aiutino da Hellas e Sassuolo
(m.s.) «Non usciamo ridimensionati da questa partita». Mette in chiaro soprattutto quello, a fine gara, Rolly Maran. Perché, dice l’uomo di Trento, «abbiamo creato e li abbiamo messi in difficoltà». Il rimpianto, nella sua ottica, semmai, è che «con la superiorità numerica non avremmo dovuto concederci quelle pause solo per un rigore sbagliato». Il timoniere clivense, dunque, rilegge così i 90’ dell’Olimpico, 18esima sconfitta stagionale del suo Chievo, che con i quattro gol subiti sale a un passivo di -57, quarta retroguardia più battuta di serie A: «Siamo partiti bene prendendo una traversa. Poi purtroppo, quando vai sotto dopo il loro primo tiro in porta, non è facile rimontare. In ogni caso, nel primo tempo abbiamo costruito come la Roma. Loro hanno una grande forza, sì, ma siamo stati in partita», riflette Maran. «Nel secondo tempo siamo partiti convinti di poter far bene, prendendoci il rigore. Ma l’errore di Inglese ha influito negativamente sulla nostra partita, e questo non deve accadere». A chi gli domanda cosa l’abbia deluso di più, nel 4-1 giallorosso, Maran risponde, allora, ribadendo: «Abbiamo avuto dieci minuti di sbandamento dopo il rigore sbagliato e lì la Roma ha costruito il successo contro una squadra che le aveva concesso poco. Dobbiamo far tesoro, alla fine di questo match, delle cose positive e di quelle negative».