Parte stasera la maratona di Jovanotti in Arena
Pronti, via. Sei serate in apnea per uno dei pochi campioni del pop italiano capaci di ottenere altrettanti sold out. Nella stessa città e nella medesima tournée. Tutto esaurito al botteghino e grande attesa per la prima delle esibizioni in Arena di Jovanotti con la sua band: si inizia stasera alle 21, si finirà martedì 22. Un filotto di live consecutivi (con le pause di giovedì 17 e domenica 20) che, come abbiamo anticipato su queste pagine l’altro ieri, avranno più la caratteristica di un grande show che di un concerto: un palco (20 metri per 12) che assume le sembianze di un palazzo con lampadari da oltre tre metri di diametro e 120 macchine laser per creare potenti giochi di luce, peraltro orchestrate da Paul Normandale, light designer di stelle mondiali (leggi Coldplay e Björk); l’apertura affidata a un’opera animata che porta la firma dell’artista Emanuele Fior: tre minuti che rappresentano Jovanotti nelle vesti di un Don Chisciotte. E a sua volta, il cartoon che fa da preludio a un pezzo teatrale del capolavoro di Cervantes (voce recitante, Miguel Bosè). Ma, ovviamente, «il cuore di tutto è la musica», avverte Jovanotti, quasi a tranquillizzare i fan: «Le mie canzoni in una sequenza pensata come un unico flusso in tre atti. Non ho mai avuto una band in stato di grazia come stavolta, con una grande nuova sezione fiati e i miei musicisti, collaboratori di sempre, ancora più a fuoco». Si parte con «Ti porto via con me», il brano che chiudeva Lorenzo nei Palasport 2015, la spina dorsale è rappresentata dai pezzi di «Oh, vita», l’album triplo platino uscito a dicembre. Ma nella scaletta di 30 brani («si balla dall’inizio alla fine») c’è spazio per moltissime hit del passato recente e remoto, da una «Penso Positivo» fedelissima all’originale a «L’ombelico del mondo» con i ballerini gonfiabili colorati in mezzo alla gente, a «Ciao mamma», passando per «L’estate addosso», «Tutto l’amore che ho» e tanti altri singoli che hanno segnato il successo del dj-cantautore.