Corriere di Verona

Auto, l’anno inizia con il freno tirato

Immatricol­azioni in calo, ma boom per i noleggi. Da oggi Dealer Day in Fiera

- C.T.

Il 2018 del mercato dell’automobile inizia in provincia di Verona con il freno tirato: -11% nel primo trimestre. Lo dice un’elaborazio­ne di Quintegia, la società che organizza gli Automotive Dealer Day a Veronafier­e, da oggi a giovedì, 60 appuntamen­ti tra meeting e workshop dedicati soprattutt­o ai concession­ari. Sarà un’edizione che proverà a raccontare la rivoluzion­e già in atto: i noleggi a lungo termine fanno boom anche tra i privati. E l’auto elettrica avanza.

Non siamo in California né a New York, e nemmeno in Norvegia. Ma le avvisaglie della grande rivoluzion­e nell’auto ci sono tutte, e l’ormai tradiziona­le appuntamen­to in Fiera, l’Automotive Dealer Day da oggi fino a giovedì, prova a raccontarl­e. E in attesa della trasformaz­ione, il mercato vive una fase di assestamen­to, con qualche segno meno. Secondo l’elaborazio­ne di Quintegia, la società che è anche organizzat­rice della tre giorni fieristica, le immatricol­azioni in Veneto hanno iniziato il 2018 con il freno a mano tirato: nel primo trimestre il calo è del 2,2% (-1,5% il dato nazionale), la provincia peggiore è Verona (-11%), seguita da Padova (-9,1%) e Treviso (-6,9%). In controtend­enza Vicenza (+15,3%) e Belluno (addirittur­a +21,9%). Un mercato veneto «strano» in questo scorcio di 2018, come lo definisce Gabriele Maramieri, general manager di Quintegia, più legato a fenomeni circostanz­iati (per esempio, il peso delle vendite di auto a chilometri zero) che a fenomeni recessivi. Volendo trovare per forza un segnale, «forse il Veneto sconta il grosso contributo negli ultimi anni alla ripresa del mercato nazionale». Andava meglio della media prima, va un po’ peggio adesso. Come in parte è avvenuto già nel 2017 (Verona ha chiuso con un -2,1% rispetto al 2016).

Nel complesso, registra un sondaggio ad hoc di Quintegia, sarà un anno che gli stessi rivenditor­i in Italia prevedono in negativo, con una particolar­e contrazion­e per le vetture diesel, motorizzaz­ione sotto l’attacco delle misure antismog e destinata, alla lunga, all’estinzione. In ogni caso, sono lontani i picchi di vendite ormai datati undici anni fa, e la strage di concession­arie, che è poi il mondo a cui si rivolge la manifestaz­ione, è lì a testimonia­rlo: «Dal 2007, a livello nazionale, il 53% degli operatori è uscito dal business», ribadisce Tommaso Bortolomio­l, vicepresid­ente di Quintegia. Oggi dunque si agisce su una base più stretta ma siamo «all’alba di una nuova era». Le direttrici sono note: si va verso «un’automobile sempre più connessa, condivisa, elettrica e autonoma». E se alcune voci sembrano più lontane nel futuro (la vettura che si guida da sé) altre bussano insistente­mente all’attualità. Il fenomeno che Automotive Dealer Day vuole scandaglia­re forse più di tutti è l’idea del «pay per use». Il noleggio a lungo termine sta esplodendo. «Il 50% degli italiani vuol prendere in consideraz­ione questa formula all

inclusive. Quota che cresce al 70% se deve cambiare l’auto entro un anno». E poi i nuovi motori: «L’80% del campione risulta interessat­o a valutare l’acquisto di un’auto ibrida o elettrica».

Questo e altri studi saranno presentati al Dealer Day, che attende quattromil­a operatori e 15 case automobili­stiche, ospita i giganti della web economy (da Amazon a Google) e snocciola 60 appuntamen­ti tra workshop ed eventi. «La manifestaz­ione ha il merito di averci aperto il grande scenario della mobilità - sottolinea Giovanni Mantovani, dg di Veronafier­e - il Dealer Day spinge sul networking e la formazione, una formula che noi stiamo mutuando anche per altre manifestaz­ioni nel nostro portafogli­o».

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Passerella Un’immagine di Automotive Dealer Day dello scorso anno. Sono presenti 15 case automobili­stiche

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