Corriere di Verona

Sicurezza alle Golosine, Pd contro il Carroccio: «Il problema non è etnico o di colore della pelle»

I dem: «Le forze dell’ordine le abbiamo informate noi. Ora basta con il populismo»

- L.A.

Chiudere quel negozio «etnico» alle Golosine? È scontro furibondo tra la consiglier­a leghista Laura Bocchi e il Pd. La Bocchi aveva definito «scandaloso» il comportame­nto del Pd e di Michele Bertucco, che non avevano voluto discutere in consiglio comunale, giovedì scorso, un ordine del giorno a favore della «chiusura definitiva del locale etnico di via del Carretto, all’angolo con via Zecchinato», negozio che da tempo è al centro di lamentele da parte dei residenti.

Immediata e a muso duro la replica dei consiglier­i comunali del Pd, secondo i quali «il comportame­nto della consiglier­a Bocchi e di tutta la variopinta galassia dell’ultradestr­a veronese vorrebbe ridurre la questione della sicurezza alle Golosine a un problema di nazionalit­à e di colore della pelle». Elisa La Paglia, Federico Benini, Carla Padovani e Stefano Vallani aggiungono che «questi consiglier­i arrivano buoni ultimi, irrompendo come elefanti in un cristaller­ia in una questione che già da mesi è all’attenzione delle forze dell’ordine: grazie al presidente Pd della Circoscriz­ione Carlo Badalini - aggiungono - è stata realizzata una mappatura delle aree del quartiere, che presentano criticità, e il problema degli schiamazzi e delle risse esiste in via Gaspare del Carretto ma anche in via Prina e via Murari Bra. C’è poi un problema di furti in via Trombelli a Santa Lucia e il solito grave problema della prostituzi­one che ora è arrivato anche in via Roveggia. Le criticità sono state esposte anche al prefetto, che ha sollevato il caso nel Comitato per la Sicurezza rendendo pretestuos­o e inopportun­o l’ordine del giorno della Bocchi, tutto concentrat­o sulla questione etnica».

Il gruppo del Pd conclude affermando che «nostro obiettivo è preservare la sicurezza e tranquilli­tà indipenden­temente dal fatto che i bar fracassoni o i molestator­i siano “etnici” o “nostrani”, mentre alla Lega, che nulla aveva fatto fino a oggi, non resta che sventolare la bandiera populista, con una mossa di cattivo gusto anche in vista delle prossime celebrazio­ni del patrono della città, San Zeno».

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Il negozio Disordini fuori da un locale etnico. La Lega si schiera per la chiusura definitiva Secondo il Pd le criticità non sarebbero di natura etnica

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