Infortuni, anno nero Lo Spisal nel mirino «Ora più controlli»
Cgil, Cisl e Uil incontrano Zaia: così non basta
Primo, potenziare gli Spisal, dunque le strutture pubbliche incaricate di sorvegliare sulle norme a prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro. Secondo, organizzare subito un tavolo che raccolga, oltre a sindacati e istituzioni pubbliche, anche le strutture di formazione e, soprattutto, i datori di lavoro.
Questo hanno chiesto ieri i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in un vertice messo in agenda da qualche settimana e che, per una velenosa combinazione, è caduto giusto l’indomani del grave incidente alle Acciaierie Venete di Padova. Nessun minuto da concedere in più alla fase del rammarico e delle condoglianze, è stato il punto fermo dei sindacati (Christian Ferrari per la Cgil, Onofrio Rota e il subentrante Gianfranco Refosco per la Cisl e Gerardo Colamarco per la Uil) ma riflessioni concrete che conducano ad interventi altrettanto reali.
Significa senz’altro un volume di ispezioni commisurato alla varietà ed alla vivacità produttiva della regione e misure in termini di formazione e dunque di crescita della cultura della sicurezza. Grazie alla quale, è stato sottolineato, in Veneto gli infortuni sono scesi di circa il 30% in dieci anni ma sono tornati a crescere nell’ultimo anno.
Linea sostanzialmente condivisa da Zaia: «Occorrono subito degli “stati generali” sul tema. L’idea è di affrontare la questione anche da un punto di vista statistico, attraverso dei benchmark nazionali, per capire bene quale sia il carico ottimale di ispettori Spisal per una regione come la nostra che ha 600 mila partite Iva». L’istantanea fornita dai numeri inchioda il Veneto al primo posto fra le regioni italiane in cui si muore di lavoro.
Secondo la Cgil sarebbero ventinove le morti bianche da inizio anno. Il bollettino di guerra dei primi mesi del 2018, infatti, la scorsa settimana è peggiorato ancora.
Dal primo gennaio ad oggi in Veneto, i 29 incidenti morche tali sul lavoro censiti dall’Osservatorio Indipendente di Bologna sono stati 6 a Venezia, 2 a Belluno, 1 a Padova, 1 a Rovigo, 3 a Vicenza, 8 a Verona e 8 a Treviso. «Una cifra raggiunge quella della Lombardia» spiega Christian Ferrari segretario generale della Cgil Veneto. L’incremento delle morti sul lavoro in regione è indicato dall’Inail in un +18% nel primo trimestre 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017. Sempre secondo un recente studio delle Cgil veneta sono 375.135 gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail in Veneto dal 2013 al 2017. La maglia nera fra le province venete va a Verona (79.831 incidenti) cui seguono Vicenza e Padova che però superano il capoluogo scaligero per numero di morti. Diversi i numeri forniti dal Centro studi della Cisl del Veneto che si basa sui report degli Spisal. Secondo il report Cisl di un paio di settimane fa gli incidenti mortali sarebbero stati 21. E l’identikit dei sinistri legati al lavoro è piuttosto chiaro: il settore più pericoloso resta l’agricoltura tanto più che molti agricoltori sono ormai in pensione e non rientrano, quindi, nelle statistiche Inail. Seguono a ruota le costruzioni con il 21% dei mortali in cantiere e, infine, le fabbriche e i «luoghi confinati», vale a dire silos, stive di navi e altri ambienti stretti in cui sono spesso le esalazioni chimiche a uccidere non solo i lavoratori ma anche i soccorritori. L’analisi dell’Osservatorio Sicurezza di Vega, nel Veneziano, data qualche giorno fa. Anche qui i dati sono lievemente diversi ma la sostanza non cambia: «Un decennio di elaborazioni, - spiega l’ingegnere Mauro Rossato dell’Osservatorio - confermano l’emergenza in regione. E purtroppo anche il primo trimestre 2018 non smentisce la tendenza. La ripresa in corso, con le commesse e la produzione che incalzano, può, in parte, spiegare gli alti livelli di infortunio che già nel 2017 sul 2016 erano in crescita». Intanto, oggi, Susanna Camusso, segretario generale della Cgil incontrerà i delegati sindacali di Acciaierie Venete. E nei giorni prossimi braccia incrociate per tutti i lavoratori del metalmeccanico in Veneto per uno sciopero regionale. Non si contano, infine, le reazioni, dal vescovo di Padova, Claudio Cipolla, alle opposizioni in Consiglio regionale che chiedono, appunto, il rafforzamento degli Spisal.
Dati in crescita Sindacati, centri studi e osservatori concordano sull’emergenza in Veneto La Regione A Palazzo Balbi i sindacati chiedono con forza di rafforzare i controlli dello Spisal