Casting-allenatore: contatto con l’ex Brocchi Ma l’Hellas tiene vive le piste Grosso e Nicola
Spunta un volto caro alla piazza, reduce dall’esperienza in Cina come vice di Capello
Un nome nuovo, per la panchina del Verona: Cristian Brocchi, uomo (e volto amato) della mediana gialloblù fra ‘98 e 2000, passato dal campo alla panchina con le giovanili e poi con la Prima squadra del Milan, poi col Brescia e infine con lo Jiangsu, in Cina, nel ruolo di vice di Fabio Capello (esperienza terminata a fine marzo con le dimissioni dell’ex ct dell’Inghilterra). La notizia di ieri è che c’è stato un contatto, tra l’Hellas e Brocchi. Il cui nome, così, si aggiunge a quelli di Fabio Grosso e Davide Nicola.
Intanto l’Hellas «tiferà» per cinque squadre, nell’ultimo turno di campionato. Cagliari, Chievo, Udinese, Sampdoria e Napoli: le prime tre si devono salvare, le altre invece affrontano avversari che, retrocedendo, permetterebbero al Verona di avere un vantaggio economico. La Samp gioca a Ferrara con la Spal, il Napoli al San Paolo con il Crotone. In ballo c’è il residuo del paracadute per la B, strumento che attutisce gli effetti della perdita della categoria. Il Verona riceverà 25 milioni per la prossima stagione, ma se non dovesse riuscire a tornare subito su rischierebbe di trovarsi a incassarne zero in quella successiva. Cosa, questa, che avverrebbe se, insieme all’Hellas e al Benevento, scivolasse tra i cadetti un club che ha una percorrenza di almeno tre anni degli ultimi quattro in A. Il caso è quello, appunto di Cagliari, Chievo e Udinese. Già, perché in questo modo l’importo totale di 60 milioni, calcolato su base biennale, del paracadute da ripartire, sarebbe «mangiato» in un solo campionato. In sostanza: 25 milioni per il Verona, 10 per il Benevento e altri 25 per l’eventuale terza retrocessa. Discorso diverso per Crotone e Spal. All’Hellas converrebbe che scendesse proprio la Spal, neopromossa con un’unica stagione in A, come il Benevento: significa, quindi, che otterrebbe 10 milioni. Il secondo paracadute, per l’ipotetica B 2019-2020, ammonterebbe così a 15 milioni per il Verona. In questo momento, peraltro, al terzultimo posto c’è il Crotone, la cui retroces- sione ridurrebbe l’entrata per l’Hellas a 10 milioni. Sarebbe, comunque, un differenziale più che sostanzioso, commisurato all’effetto prodotto da un tonfo di Chievo, Udinese e Cagliari.
Il Verona, dunque, in campo in anticipo sabato alle 15 a Torino con la Juventus in festa per il settimo scudetto consecutivo (tra i gialloblù che preparano l’ultima trasferta stagionale c’è anche quel Lee incluso ieri nelle preconvocazioni della Corea del Sud per il Mondiale in Russia) assisterà da spettatore interessato all’esito delle partite di domenica. Allo stesso modo, è chiaro che retrocedere per l’Hellas è un danno economico, anche se la vicenda del nuovo contratto tv per la A rimane da definire nei termini e nei contenuti. Le simulazioni uscite quando fu concluso l’accordo con il gruppo spagnolo Mediapro, valido per il prossimo triennio, avevano indicato in circa 40 milioni la somma che sarebbe andata al Verona, si fosse salvato. Non è andata così, ma il paracadute permetterà alla società gialloblù di mantenere i conti in ordine e di costruire una squadra in grado di lottare per la promozione. Tanto meglio per l’Hellas, dunque, se, andasse a vuoto il primo assalto, ci fossero ulteriori risorse per tornare a provarci.
Nel frattempo Maurizio Setti deve scegliere gli uomini che avranno il compito di ricostruire l’area tecnica. In questo senso, detto della notizia di un contatto con Brocchi, sale l’idea che, per la panchina, porta a Fabio Grosso. Ora al Bari, l’allenatore è in ottimi rapporti con Tony D’Amico, ds ad interim del Verona, in attesa che venga designato un sostituto per Filippo Fusco(ma non è detto che D’Amico non sia confermato nel ruolo). Grosso, tuttavia, guiderà il Bari nei playoff di B. Dovesse essere promosso, potrebbe restare. Non fosse così, le sue quotazioni andrebbero in ascesa. Più defilato il nome di Davide Nicola, con cui c’è stato un contatto. Da lunedì, la situazione inizierà a sbloccarsi. Matteo Fontana