Corriere di Verona

Sicurezza alle Golosine, Bocchi (Lega) replica al Pd: «Etnico non è una parolaccia»

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(l.a.) «Il Pd è davvero disarmante: per loro ormai pronunciar­e la parola “etnico“è come dire una parolaccia». La consiglier­a comunale della Lega, Laura Bocchi, non demorde e risponde a muso duro al Pd sulla questione della sicurezza e dell’ordine pubblico alle Golosine e in particolar­e in via del Carretto. Secondo Bocchi «stiamo portando i cittadini esasperati ad avere paura di parlare, perché raccontare la verità sta diventando, grazie al Pd, come bestemmiar­e. La questione non è razziale di per sé, aggiunge - perché fra le firme raccolte dai meraviglio­si e coraggiosi cittadini di Golosine ci sono quelle di marocchini, moldavi, russi, romeni e anche un senegalese, tutta gente per bene che si è integrata ed è infastidit­a quanto noi veronesi per la situazione che pregiudica­ti nigeriani hanno creato nel cuore del quartiere. Ed è purtroppo un dato di fatto come i negozi e le attività etniche siano la grande maggioranz­a rispetto alle segnalazio­ni che il Comune riceve su situazioni di degrado e disturbo: dobbiamo negarlo per non essere tacciati di xenofobia?». La consiglier­a prosegue ricordando che «il Pd parla di mappatura di zone di schiamazzi: ma si rendono conto che qui il problema è ben più grave di quello di un semplice locale fracassone? Le mappature le faccio come consiglier­e delegato agli animali per controllar­e le Aree Cani o per capire dove sostituire una rete. Qui invece la situazione è ben chiara, qui serve un intervento pressante e continuo, e auspicabil­mente la chiusura definitiva del locale ad opera dell questore. Io non mi fermerò fino ad allora, a meno che fuori dal locale non inizino a dire il rosario e i residenti non mi chiedano di non alzare più la voce, perché disturba più che i gestori del locale etnico con i loro avventori divenuti dei chierichet­ti».

Quanto alla seduta di consiglio di giovedì scorso, Bocchi ricorda che «l’Ordine del giorno su questo tema, per essere inserito, aveva bisogno dell’unanimità, e i compagni del Pd si sono dimenticat­i di dire che il consiglier­e Bertucco si è opposto, mentre il Pd ha chiesto venisse tolta la parola “etnico“dal documento o non lo avrebbero fatto passare. Le cose vale la pena raccontarl­e per intero».

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