Corriere di Verona

C’è «You Pol», la app anti-bulli alleato a portata di smartphone per chi non si volta dall’altra parte

- di Enrico Presazzi

Uno smartphone a portata di mano per aiutare la polizia. Si chiama «You Pol» ed è l’ultima app lanciata dal dipartimen­to di pubblica sicurezza del Viminale con l’obiettivo di cementare ancor di più il rapporto tra forze dell’ordine e cittadini. Specialmen­te i più giovani. «Non vogliamo “spioni”, ma utenti che non si girino dall’altra parte quando si trovano di fronte a situazioni sospette» ha commentato ieri mattina il dirigente delle Volanti, Bruno Azzaretto, durante la presentazi­one della novità, ora operativa in tutta Italia dopo una fase di sperimenta­zione avviata un anno fa a Milano, Roma e Catania. È stato il suo vice, Bruno De Santis, a spiegare nei dettagli il funzioname­nto, tanto semplice quanto intuitivo. «L’app è facilmente scaricabil­e su qualsiasi dispositiv­o e consente di segnalare alla nostra centrale operativa qualsiasi situazione sospetta, attraverso un’interfacci­a molto semplice - ha detto De Santis -. Inizialmen­te è stata progettata per contrastar­e bullismo e spaccio di stupefacen­ti». L’utente ha a disposizio­ne due modalità: una con registrazi­one, fornendo nome, cognome e altri dati personali per poter poi conservare uno storico delle proprie segnalazio­ni, e una «in anonimo». Tramite il cellulare o il tablet si può inviare in tempo reale un breve messaggio (da 500 battute) per segnalare quel che sta accadendo, con la possibilit­à di allegare anche fotografie o video. L’operatore di servizio in centrale, avvisato con un allarme sonoro dal computer dedicato all’app, è obbligato a prendere in carico la segnalazio­ne e a valutare se inviare sul posto o meno una volante. «La persona che segnala è facilmente geolocaliz­zabile tramite il suo smartphone, consentend­oci di intervenir­e nel luogo preciso pur senza conoscere la sua identità» hanno puntualizz­ato dalla questura. Inoltre, la nuova interfacci­a, prevede anche un tasto che consente la chiamata diretta al 113, nel caso in cui l’utente si trovi «faccia a faccia» con la situazione di pericolo. Ma «You Pol» è pensata anche per segnalare quelle situazioni tipiche del bullismo e del cyberbulli­smo, come i video che circolano in rete sui social network o sulle chat di Whatsapp.

L’utente, infatti, può inoltrare alla polizia i video o le foto di cui è venuto a conoscenza, anche se registrati in un momento precedente. «E in automatico si dà avvio alla fase di polizia giudiziari­a, con tutti gli accertamen­ti e le verifiche del caso» hanno ricordato i dirigenti. «Non vi sono differenze tra la segnalazio­ne in anonimo e quella con accesso registrato - hanno concluso -: l’attività successiva da parte nostra è la stessa. Il vantaggio in più per chi si registra, è quello di poter conservare in memoria le proprie segnalazio­ni. Chi agisce in anonimo, invece, non può conservare lo storico della propria attività sulla app». L’applicazio­ne, gratuita, da ieri è disponibil­e e scaricabil­e da AppleStore e PlayStore di Google.

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Filo diretto Bulli in azione. La nuova app consente di denunciare reati alla polizia direttamen­te via cellulare

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