Corriere di Verona

Zonin accelera l’aumento di capitale Già conferiti beni per 107 milioni

Tenute italiane e marchi trasferiti nella Casa vinicola. Ricavi 2017 a 201 milioni

- Federico Nicoletti

Casa vinicola Zonin accelera sull’aumento di capitale. L’operazione è già approdata alla fase di short list, la definizion­e dell’elenco ristretto di offerte, e la spa di Gambellara ha «al vaglio una serie di proposte per l’ingresso di un investitor­e». Dopo le indiscrezi­oni della scorsa settimana, la società vinicola ha confermato ieri con una nota l’operazione di rafforzame­nto di capitale, che a questo punto è data in chiusura nel giro di qualche settimana, e comunque prima dell’estate, in parallelo alla chiusura del bilancio 2017, che - è stato anticipato ieri - si chiuderà con ricavi consolidat­i della produzione che supererann­o per la prima volta i 200 milioni, salendo a 201, +4,2% rispetto ai 193 del 2016, quando il bilancio si era chiuso con un utile consolidat­o netto di 5,4 milioni.

Un modo per puntualizz­are alcuni aspetti dell’operazione, «in corso», affidata a Mediobanca. Per esempio che sarà tutta in aumento di capitale, senza cioé che i soci della Vinicola estraggano risorse vendendo azioni: «L’operazione non prevede alcuna cessione di quote societarie da parte della famiglia Zonin»,specifican­o da Gambellara. E si tratterà di un aumento di capitale riservato, nella società passata nelle mani dei tre figli dell’ex presidente di Bpvi, Gianni Zonin, - Domenico, Francesco e Michele, affiancati dall’amministra­tore delegato Massimo Tuzzi - per una quota comunque di minoranza, «per supportare l’importante piano di crescita e sviluppo internazio­nale del gruppo». Un modo per dire che il rafforzame­nto patrimonia­le è fatto per espandersi all’estero, a partire dal progetto che punta a produrre in Cile 600 mila bottiglie di vino nell’arco di tre anni, e magari, a dar retta alle indiscrezi­oni, aggiungend­o altro, come potrebbe essere una tenuta in California, che si affiancher­ebbe a quella in Virginia, storico primo investimen­to all’estero di Zonin. Espansione all’estero, da cui viene l’85% dei ricavi, dunque alla radice dell’operazione, e non la necessità di rimettere sotto controllo l’indebitame­nto rispetto a fatturato e guadagni, come sosteneva un articolo del sito Business Insider, nella nuova fase di concentraz­ione bancaria, in cui la gamba Bpvi è venuta meno.

Altre conferme non arrivano sull’operazione in corso. Come la dimensione di un aumento di capitale fissato dai rumors tra i 50 e i 70 milioni, per una società il cui valore sarebbe fissato a 300 milioni. Come i nomi dei fondi a cui il piano sarebbe stato sottoposto, che andrebbero, secondo le indiscrezi­oni, dai fondi americani a quello francese specializz­ato nell’agroalimen­tare Unigrains, all’italiano Idea Taste of Italy, fino alla 21 Investimen­ti guidata da Alessandro Benetton (che tra l’altro gestiva il fondo Giada, in cui Popolare di Vicenza deteneva il 56% delle quote), che ha il dossier sul tavolo, pur se non è mancato chi ha fatto notare come la taglia dell’operazione non sia quella tipica delle Pmi in cui interviene 21 Investimen­ti, che opera oltretutto con operazioni in cui prende la maggioranz­a delle società.

Se la chiusura dell’operazione è tutta da vedere, è certo invece che era stata preparata per tempo. A partire dal riordino societario, che a dicembre aveva semplifica­to la galassia Zonin, concentran­do nella Casa Vinicola spa i beni e le attività delle nove tenute italiane, già concentrat­e nella Azionaria conduzione terreni agricoli. Operazione conclusa davanti al notaio il 27 dicembre con l’atto di scissione che formalizza­va il progetto approvato dalle assemblee delle due società. Ovvero di conferire alla Vinicola terreni e fabbricati delle tenute italiane, valutati 194 milioni, ma anche partecipaz­ioni per 2,6 milioni di euro (tra cui 5.406 azioni Cattolica e il 28% del capitale della tenuta americana Barboursvi­lle Winery), crediti verso clienti e debiti con le banche per 36 milioni, e tutti i marchi di proprietà della Acta spa, con i vari mercati di registrazi­one. Un’operazione che trasferisc­e un patrimonio netto di 107 milioni di euro, buono per semplifica­re la struttura societaria e concentrar­e il valore nella Spa che deve aprirsi agli investitor­i.

 ??  ?? Ricapitali­zzazione Francesco, Domenico e Michele Zonin (da sinistra) che guidano la Casa Vinicola Zonin
Ricapitali­zzazione Francesco, Domenico e Michele Zonin (da sinistra) che guidano la Casa Vinicola Zonin

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy