«Troppe strumentalizzazioni» Gay e migranti, stop al convegno
Il rettore Sartor dopo gli attacchi da destra: «L’evento era diventato terreno di scontro»
Era stato attaccato da destra, vedi Forza Nuova («impediremo il convegno anche con la forza») e Lega. E così l’incontro del 25 maggio su «Richiedenti asilo - Orientamento sessuale e identità del genere» è saltato. Ad annunciarlo il rettore dell’Università, Nicola Sartor: «Ho dovuto farlo».
Troppo rumore di fondo. Negli ultimi giorni, crescente, preoccupante. Tanto che delle indicazioni precise erano arrivate persino dalla Digos. Che ha comunicato la situazione all’Università. Una situazione piuttosto inedita: un convegno scientifico, organizzato da specialisti per specialisti, che rischiava di trasformarsi nello sfondo di una bagarre politica. E non solo verbale. Il 25 maggio, ossia venerdì prossimo, la giornata di studio «Richiedenti asilo - Orientamento sessuale e identità del genere» avrebbe dovuto vedere la presenza, in aula magna di giurisprudenza, di filosofi del diritto, di esperti in scienza politica. Fuori si stavano organizzando i gruppi radicali, in particolare quelli di estrema destra (ieri, in un video fatto circolare su Whatsapp, il segretario di Forza Nuova Verona ribadiva l’intenzione di «impedire il convegno anche con la forza»). Una manifestazione, la cui notizia si è diffusa sui canali social, a cui diverse sigle di sinistra stavano per preparare una «risposta». Da qui la decisione: il convegno non si terrà, almeno per ora. È il rettore, Nicola Sartor, a far sapere che è stato «sospeso fino a data da destinarsi».
«Ho dovuto farlo - spiega Sartor in una nota diffusa ieri nel pomeriggio -. L’evento è uscito dall’ambito scientifico per diventare terreno di contrasto e soprattutto di ricerca di visibilità per diversi attivisti di varia estrazione. L’Università non può prestarsi a strumentalizzazioni da parte di soggetti estranei al mondo scientifico che si scontrano su temi politicamente ed eticamente controversi come quelli delle migrazioni e dell’orientamento sessuale delle persone». Un passo indietro? Non del tutto. Sartor nota che «all’Università spetta il compito di indagare, usando il metodo scientifico, anche i fenomeni demografici e sociali più attuali e controversi. Pertanto, ho incoraggiato i colleghi a proseguire i lavori di ricerca, nel rispetto delle libertà sancite dall’art. 33 della nostra Costituzione, dentro l’ateneo e nella comunità scientifica. Nel mondo universitario il dibattito, talora anche acceso, si svolge sempre seguendo regole precise, pacifiche e rispettose dell’interlocutore». «Al rettore e alle autorità accademiche - conclude Sartor - spetta, quindi, di vigilare ed evitare situazioni critiche che possano distogliere l’attenzione dai criteri di scientificità che caratterizzano il lavoro della ricerca».
Inevitabile l’amarezza tra gli organizzatori del convegno. La locandina riporta il marchio di Politesse, il dipartimento di Politiche e teorie della sessualità che da tempo mette sotto la lente d’ingrandimento le questioni relative a quelli che in area anglofona si chiamano «gender studies». «Il rettore ci ha convocati - fa sapere Olivia Guaraldo, docente di Scienza politica, tra i relatori della giornata - e ci ha messi al corrente della situazione. Capiamo e condividiamo la decisione. È però difficile accettare una situazione del genere, che dimostra ancora una volta la difficoltà di affrontare questi argomenti a Verona. L’iniziativa è stata tacciata, peraltro, di “sprecare soldi pubblici”, ma la nostra giornata di studio risponde a un programma ministeriale, quello dedicato ai nuovi soggetti di diritto, oggetto di attenzione accademica in tutto il mondo: la sfida è cercare di capire come cambiano,
Guaraldo (relatore) Situazione che dimostra ancora una volta la difficoltà di affrontare certi argomenti a Verona
alla luce delle nuove necessità, i modelli istituzionali». Da qui l’attenzione a emigranti e immigrati, in particolare ai richiedenti asilo che, non di rado, denunciando di essere soggetti a discriminazione per il loro orientamento sessuale. Giusto o sbagliato, è la nuda realtà.