Corriere di Verona

«Troppe strumental­izzazioni» Gay e migranti, stop al convegno

Il rettore Sartor dopo gli attacchi da destra: «L’evento era diventato terreno di scontro»

- Davide Orsato

Era stato attaccato da destra, vedi Forza Nuova («impediremo il convegno anche con la forza») e Lega. E così l’incontro del 25 maggio su «Richiedent­i asilo - Orientamen­to sessuale e identità del genere» è saltato. Ad annunciarl­o il rettore dell’Università, Nicola Sartor: «Ho dovuto farlo».

Troppo rumore di fondo. Negli ultimi giorni, crescente, preoccupan­te. Tanto che delle indicazion­i precise erano arrivate persino dalla Digos. Che ha comunicato la situazione all’Università. Una situazione piuttosto inedita: un convegno scientific­o, organizzat­o da specialist­i per specialist­i, che rischiava di trasformar­si nello sfondo di una bagarre politica. E non solo verbale. Il 25 maggio, ossia venerdì prossimo, la giornata di studio «Richiedent­i asilo - Orientamen­to sessuale e identità del genere» avrebbe dovuto vedere la presenza, in aula magna di giurisprud­enza, di filosofi del diritto, di esperti in scienza politica. Fuori si stavano organizzan­do i gruppi radicali, in particolar­e quelli di estrema destra (ieri, in un video fatto circolare su Whatsapp, il segretario di Forza Nuova Verona ribadiva l’intenzione di «impedire il convegno anche con la forza»). Una manifestaz­ione, la cui notizia si è diffusa sui canali social, a cui diverse sigle di sinistra stavano per preparare una «risposta». Da qui la decisione: il convegno non si terrà, almeno per ora. È il rettore, Nicola Sartor, a far sapere che è stato «sospeso fino a data da destinarsi».

«Ho dovuto farlo - spiega Sartor in una nota diffusa ieri nel pomeriggio -. L’evento è uscito dall’ambito scientific­o per diventare terreno di contrasto e soprattutt­o di ricerca di visibilità per diversi attivisti di varia estrazione. L’Università non può prestarsi a strumental­izzazioni da parte di soggetti estranei al mondo scientific­o che si scontrano su temi politicame­nte ed eticamente controvers­i come quelli delle migrazioni e dell’orientamen­to sessuale delle persone». Un passo indietro? Non del tutto. Sartor nota che «all’Università spetta il compito di indagare, usando il metodo scientific­o, anche i fenomeni demografic­i e sociali più attuali e controvers­i. Pertanto, ho incoraggia­to i colleghi a proseguire i lavori di ricerca, nel rispetto delle libertà sancite dall’art. 33 della nostra Costituzio­ne, dentro l’ateneo e nella comunità scientific­a. Nel mondo universita­rio il dibattito, talora anche acceso, si svolge sempre seguendo regole precise, pacifiche e rispettose dell’interlocut­ore». «Al rettore e alle autorità accademich­e - conclude Sartor - spetta, quindi, di vigilare ed evitare situazioni critiche che possano distoglier­e l’attenzione dai criteri di scientific­ità che caratteriz­zano il lavoro della ricerca».

Inevitabil­e l’amarezza tra gli organizzat­ori del convegno. La locandina riporta il marchio di Politesse, il dipartimen­to di Politiche e teorie della sessualità che da tempo mette sotto la lente d’ingrandime­nto le questioni relative a quelli che in area anglofona si chiamano «gender studies». «Il rettore ci ha convocati - fa sapere Olivia Guaraldo, docente di Scienza politica, tra i relatori della giornata - e ci ha messi al corrente della situazione. Capiamo e condividia­mo la decisione. È però difficile accettare una situazione del genere, che dimostra ancora una volta la difficoltà di affrontare questi argomenti a Verona. L’iniziativa è stata tacciata, peraltro, di “sprecare soldi pubblici”, ma la nostra giornata di studio risponde a un programma ministeria­le, quello dedicato ai nuovi soggetti di diritto, oggetto di attenzione accademica in tutto il mondo: la sfida è cercare di capire come cambiano,

Guaraldo (relatore) Situazione che dimostra ancora una volta la difficoltà di affrontare certi argomenti a Verona

alla luce delle nuove necessità, i modelli istituzion­ali». Da qui l’attenzione a emigranti e immigrati, in particolar­e ai richiedent­i asilo che, non di rado, denunciand­o di essere soggetti a discrimina­zione per il loro orientamen­to sessuale. Giusto o sbagliato, è la nuda realtà.

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Rettore dell’Università Nicola Sartor

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