Elkann s’indigna «Ignoranza e bigottismo»
L’imprenditore in Fiera: «Polemiche preoccupanti»
«La diversità è una forza. Se la gente fa polemica su queste iniziative è perché c’è tanta ignoranza. Ed è dell’ignoranza che bisogna preoccuparsi perché è l’ignoranza che poi porta a nazismo e fascismo, pensando al passato, o, venendo al presente, agli estremismi, che non fanno bene a nessuno». Tarda mattinata di ieri, quando l’imprenditore Lapo Elkann, 40 anni, secondogenito di Margherita Agnelli e Alain Elkann, nipote dell’Avvocato, padre del progetto «Garage Italia» pensato per personalizzare tutto quello che si muove (auto, aerei, moto, barche) risponde a quella domanda. La domanda era: cosa pensa, Elkann, degli attacchi da destra al convegno del 25 maggio sui migranti Lgbt all’Università di Verona? Domanda che nasceva da uno dei punti toccati da Elkann nel suo intervento in un’affollatissima Sala Blu, al PalaExpo della Fiera, in occasione dell’ultimo giorno di Automotive Dealer Day: «La diversità è una forza anche in azienda. A “Garage Italia” lavoro con etero, gay, lesbiche, tutte persone fantastiche: il mondo cambia e bisogna essere aperti, anche perché in generale di avere gente che ci dice “sì, hai ragione” non dovrebbe fregarcene niente, quello non è certo arricchimento». Nel pomeriggio (vedi articolo sopra) l’Università di Verona annullerà il tanto discusso convegno. Ma intanto le parole di Elkann danno l’idea di come possa essere vista, da fuori, tutta la vicenda. «Io credo che dietro certi attacchi ci sia una grande ignoranza - dice allora Elkann circa la polemica sul convegno annullato - Chi sono io per dire che una donna non può essere felice con una donna o un uomo con un uomo? O che noi bianchi siamo meglio degli asiatici o di quelli di colore? Sono cazzate. La realtà è che la forza, nella vita e nel mondo e nel lavoro, è l’integrazione. Bisogna essere aperti e non bigotti. E a volte, mi permetto di dirlo, la chiesa in questo non aiuta: con tutto il rispetto per la chiesa e per questo Papa di cui ho grande stima».
Presa di posizione, quella di Elkann, contenuta in una mattinata piena d’idee, riflessioni, spunti per i visitatori di Automotive. Spunti anche per Verona, in realtà. «Personalizzare il trasporto pubblico veronese come facciamo a “Garage Italia”? Se un giorno collaborassi con la vostra città userei l’immagine dell’Arena. Parliamo di una delle città più belle d’Italia. E credo sia nostro dovere essere i primi promotori della bellezza del nostro paese». Un po’ quel che vuol fare Elkann con «Garage Italia», dal cui osservatorio segnala che «nei prossimi 15 anni ci sarà una rivoluzione nel modo di viaggiare, di concepire l’auto, il treno, ogni mezzo: l’infotainment entrerà ancor più direttamente nel viaggiare, a 360°». Un messaggio ai concessionari? Dice, Elkann: «Quando si vende un auto bisogna generare un sogno: col cliente serve recuperare passione e umanità».