Pasta Zara cerca un altro manager Vendite in ripresa nei primi tre mesi
Il presidente Bragagnolo in cda: «Medicina necessaria». Oggi vertice con i sindacati
Pasta Zara cerca un secondo manager per uscire dalla crisi. E intanto registra almeno un aumento delle vendite del primo trimestre 2018. Non è finita con l’arrivo di Angelo Rodolfi, il manager lombardo partner di 3xCapital, la società di Bergamo specializzata nelle ristrutturazioni aziendali e dell’indebitamento (ha in passato gestito le crisi Dmail ed Honeywell), la ricerca dei manager che traghettino la società trevigiana produttrice di pasta secca fuori dalla crisi in cui si trova, dopo la richiesta di concordato in bianco avanzata al Tribunale di Treviso. Gli elementi in più nella tormentata vicenda dell’azienda della famiglia Bragagnolo, che tenta una ristrutturazione dei 240 milioni di debiti, 180 dei quali con le banche, emergono proprio dal verbale della riunione del cda, che il 13 aprile ha cooptato Rodolfi in consiglio, attribuendogli il ruolo di amministratore delegato. Una «medicina», come la definisce il presidente Furio Bragagnolo secondo il verbale della riunione, che la famiglia ha deciso di assumere in modo sofferto, perché, per quanto amara, «appare indispensabile per assicurare la salute del gruppo e traghettare la società nel processo di ristrutturazione industriale e finanziaria avviato».
Percorso in prima battuta di cui deve farsi carico Rodolfi. Che entra in azienda «con compiti e funzioni riassumibili in quelli del cosiddetto Chief Restructuring Officer». In buona sostanza al manager è affidata la fase acuta della gestione aziendale nell’attuale fase di trattativa con le banche per ristrutturare il debito, nella quale rappresenterà l’azienda al tavolo. «Un temporary manager che ha lo scopo di intervenire prontamente al fine di gestire la società fino al momento dell’omologa da parte del tribunale, mentre l’Ad subentrerà a procedura omologata», detta con le parole di Bragagnolo riportate nel verbale di una delle precedenti riunioni del cda,che i consiglieri approvano il 13 aprile. «La ricerca di un Ad attraverso advisor specializzati prosegue -, continua Bragagnolo - perché il soggetto ricercato è destinato a ricoprire il ruolo per orizzonti temporali più lunghi, fuori dal processo di ristrutturazione». Ma se la ricerca di un ulteriore manager va avanti, intanto Rodolfi ha nelle mani le leve operative della società, a partire da quelle finanziarie. Nel puntuale schema di divisione delle deleghe, restano in capo ai fratelli Bragagnolo solo le decisioni relative alle politiche commerciali e di marketing nelle varie aree mondiali e l’acquisto delle materie prime.
E nel corso della riunione saltano poi fuori almeno i dati «del positivo momento commerciale e produttivo registratosi nel primo trimestre: sul lato vendite in tonnellate, la crescita cumulata nel primo trimestre 2018, rispetto al 2017, è dell’11%, con un +25% a gennaio e e un +17% a febbraio, mentre la produzione (in tonnellate) ha registrato una crescita cumulata del 14% sul 2017. Distinti per stabilimento, il progresso è dell’1,6% a Riese, del 4,6% a Rovato e del 26% a Muggia.
Certo, da allora il quadro si è fatto più difficile, con la decisione, il 3 maggio, di chiedere il concordato in bianco per congelare la situazione, dopo il no di alcune banche alla proposta avanzata sull’indebitamento e il crescere di azioni di recupero dei crediti. E giusto oggi intanto, in attesa che il tribunale di Treviso si pronunci sulla richiesta di concordato preventivo, si tiene l’incontro tra i vertici dell’azienda e i sindacati. «L’azienda sta continuando a lavorare e si sta cercando un modo per pagare i fornitori da adesso in avanti. Così come è positiva l’apertura sul pagamento di almeno un acconto di un terzo degli stipendi di maggio - spiega Sara Pasqualin, segretaria degli alimentaristi della Cgil di Treviso -. Chiederemo ovviamente garanzia sull’occupazione per i prossimi mesi. A questo punto è necessario un piano per affrontare i prossimi tre-quattro mesi, tra stipendi e gestione degli ordini».