Corriere di Verona

Ultima con la Juve L’Hellas saluta Buffon e la serie A

Tanti assenti anche con la Juve. È l’addio di Pecchia. E nei prossimi giorni si aprono i capitoli ds e tecnico

- Fontana

Non sarà un sospiro di sollievo, visto l’esito dell’annata, ma per questo Verona il triplice fischio finale del signor Pinzani, oggi all’Allianz Stadium, varrà quanto una liberazion­e. Finisce, infatti, la peggior stagione gialloblù in Serie A. Non soltanto perché l’Hellas sia tornato in B – cosa che non è una novità, anzi –, ma per quel che questo campionato lascerà dietro di sé. Basterebbe­ro i numeri per descrivere il percorso disastroso della squadra diretta da Fabio Pecchia. Ci sono le 26 sconfitte subite, i 76 gol incassati, le molte gare perse con passivi umilianti, le tante prestazion­i negative, a raccontare il flop del Verona. E poi non mancano gli aspetti emotivi, quelli che non rimangono scritti negli almanacchi ma che contano, se possibile, persino di più.

L’impression­e condivisa è che questo Hellas non sia mai stato un gruppo sufficient­emente compatto, la certezza che non abbia avuto, se non in rare occasioni, lo spirito battaglier­o che, per prima cosa, deve avere una formazione in lotta per la salvezza. Chiuderà a Torino, nel pomeriggio della grande festa della Juventus, giunta al settimo scudetto consecutiv­o, e dell’omaggio a Gigi Buffon, monumento del calcio che lascia sia i bianconeri che l’Italia, e forse (lo deciderà tra pochi giorni) anche il pallone giocato.

Il Verona farà da ospite di giornata e proverà a tirare fuori quell’orgoglio che da troppe settimane è sparito. Sono sei di fila le sconfitte per l’Hellas, ormai incapace pure di rimanere in partita al di là di qualche minuto, giusto per non marcare visita. Una resa senza condizioni, dopo che per molti mesi Pecchia aveva tentato di spremere l’acqua dalla pietra. Non è servito a nulla, il Verona è colato a picco e adesso dovrà essere ricostruit­o.

Nelle prossime settimane arriverann­o le decisioni di Maurizio Setti. Il presidente del club gialloblù cerca un direttore sportivo e un allenatore, liste che si allungano e si accorciano con ritmo a fisarmonic­a. Da una parte ci sono Stefano Marchetti, Daniele Faggiano, Fabio Lupo e Tony D’Amico. Dall’altro, invece, Fabio Grosso, Roberto Venturato, Bruno Tedino, Davide Nicola, Giovanni Stroppa. Prima il ds, dopo il tecnico: questa la linea che ha preso Setti.

Intanto, però, c’è da spedire in archivio la stagione. Con la Juve mancherann­o i soliti infortunat­i, da Bianchetti a Valoti e Calvano, con Kean sempre out. Forfait anche per Lee, che lunedì partirà per Seul, preconvoca­to per il Mondiale russo. Sono diciotto i giocatori chiamati per la trasferta torinese. Sono rimasti fuori dall’elenco anche Vukovic, non al meglio, Boldor, Heurtaux e Büchel. Non ci saranno Kumbulla e Tupta, talenti della Primavera che alle 13 si giocherà la chance di cogliere la salvezza diretta contro il Milan: saranno utili ad Antonio Porta, allenatore della giovanile.

Pecchia, come già avvenuto con l’Udinese, non ha parlato alla vigilia della gara. D’altronde, a essere franchi, non c’è più nulla da dire su quanto è accaduto in questi mesi.

Ieri, esattament­e un anno fa, il Verona conquistav­a la promozione in A, nella notte di Cesena. In migliaia attesero il rientro di giocatori e staff in Piazza Bra fino alle quattro di mattina. Di tutta quella bellezza, ora, non è rimasto niente. Il tempo degli esami, della ricerca delle colpe e degli errori, è durato, di fatto, dal debutto in campionato, in agosto con il Napoli, fino a ieri l’altro.

Un ultimo giro con la Juventus, un congedo collettivo, arrivederc­i Verona. Per fortuna c’è sempre una prossima stagione per ricomincia­re.

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 ??  ?? All’andata Era il 30 dicembre scorso e la Juventus s’imponeva al Bentegodi per tre a uno: Matuidi, poi Caceres, quindi doppietta di Dybala
All’andata Era il 30 dicembre scorso e la Juventus s’imponeva al Bentegodi per tre a uno: Matuidi, poi Caceres, quindi doppietta di Dybala
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