Corriere di Verona

Patteggia per le botte in discoteca

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Doveva essere una serata di musica invece per colpa di un banale diverbio per futili motivi tra giovani (tutti veronesi, quelli coinvolti nell’episodio datato 16 gennaio 2016), uno di loro si ritrova adesso alle prese con alcuni danni permanenti che gli impediscon­o una normale funzionali­tà ad alcuni organi, in particolar­e denti e un occhio. Sotto accusa c’era ieri in tribunale M. S., classe ‘96, residente a Sona: difeso dagli avvocati Nicola Magrini e Giulia Greco, ha patteggiat­o 4 mesi in udienza preliminar­e di fronte al giudice Luciano Gorra: doveva rispondere di lesioni volontarie gravi ai danni della vittima, tutelata dal legale Anastasia Righetti e dalla collega Erika Perbellini. Inizialmen­te costituita pare civile, la vittima ieri non era inserita nel procedimen­to in quanto nel frattempo è stata risarcita. Stando all’accusa. l’imputato quella sera di un anno e mezzo fa «in concorso con altre sette persone rimaste non identifica­te e colpendo al volto la parte offesa, cagionava a quest’ultimo lesioni personali consistite in trauma cranico commotivo, trauma faciale con trauma all’occhio destro, lesione agli elementi dentari 21 e 32, fratture delle ossa del naso». Un fattaccio già di per sé grave ma che viene appesantit­o ancora di più dall’«aver cagionato l’indebolime­nto permanente di organi, dall’essere stato commesso - continua nelle sue contestazi­oni accusatori­e il capo d’imputazion­e - per futili motivi e da più di due persone in concorso».

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