Corriere di Verona

Project Arsenale Nuovo ricorso per resuscitar­lo

- di Lillo Aldegheri

L’Arsenale torna ancora VERONA una volta davanti ai giudici (amministra­tivi). Come prevedibil­e, l’impresa Italiana Costruzion­i ha infatti presentato ricorso al Consiglio di Stato, dopo la sentenza del Tar che aveva dato ragione alla giunta comunale guidata da Federico Sboarina.

Il Tar del Veneto aveva convalidat­o la cancellazi­one del project financing per il restauro e il riuso del compendio asburgico di Borgo Trento, dichiarand­o legittima la revoca della dichiarazi­one di interesse pubblico da parte del consiglio comunale per il progetto varato dalla giunta Tosi. Il ricorso afferma tra l’altro che il Tar ha deciso tutto senza preventivo confronto tra le parti in causa e definisce perciò nulla quella sentenza. Di qui la richiesta di rimettere la causa al giudice di primo grado, oppure di annullare la delibera che «revocava» appunto il pubblico interesse per quel project. In ogni caso, si chiede di condannare il Comune a risarcire tutti i danni cagionati ad Italiana Costruzion­i, indennizza­ndola per le spese sostenute.

L’impresa milanese ritiene infatti «contraria ai principi del diritto (primo fra tutti quello del legittimo affidament­o» nonché «ingiusta e irragionev­ole» la decisione del Tar «di ritenere l’amministra­zione totalmente irresponsa­bile» visto che «non sarebbe neppure tenuta a restituire le spese di progettazi­one» rispetto ad una «decisione sostanzial­mente solo politica di revocare la dichiarazi­one di fattibilit­à del Progetto» e quindi di non dar corso alla gara per il suo affidament­o.

Immediati, e di segno opposto, i primi commenti. Secondo Flavio Tosi «la giunta ha cantato vittoria troppo presto, dato che era ovvio e prevedibil­e che l’impresa avrebbe seguito fino in fondo tutte le vie legali consentite: adesso, nell’interesse della città, – aggiunge l’ex sindaco – speriamo che il Consiglio di Stato decida di ripristina­re il Project, perché quella è l’unica strada praticabil­e per vedere l’Arsenale restituito alla città, restaurato e non più in degrado». Secondo Michele Bertucco (Sinistra e Verona in Comune), al contrario, «il contenuto del ricorso, si presenta assai più articolato (40 pagine) del precedente e anche particolar­mente aggressivo nei toni, ma come accaduto per il project del Traforo, l’intera impalcatur­a si regge sugli atti della precedente amministra­zione la quale aveva affermato che il Comune non sarebbe mai stato in grado di reggere il recupero dell’Arsenale con le sue sole forze. Al di là degli aspetti legali che toccherà ai legali del Comune dipanare, le successive azioni intraprese per il risanament­o del bene hanno invece chiarament­e smentito queste premesse del tutto politiche e del tutto strumental­i».

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ParcoIl primo giardino interno dell’Arsenale, subito dopo l’ingresso principale che dà sul Ponte di Castelvecc­hio

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