Corriere di Verona

L’amarezza dei due sindaci «È una sconfitta per tutti»

L’attacco di Valdegambe­ri: «Colpe ricadute sui lavoratori e non sui diretti responsabi­li»

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Delusi, rattristat­i, amareggiat­i. «Una sconfitta per tutti», dicono i VERONA sindaci di San Giovanni Lupatoto e San Martin Buon Albergo, i comuni che ospitano gli stabilimen­ti Melegatti. Mentre Stefano Valdegambe­ri della lista Zaia attacca il Tribunale.

Il consiglier­e regionale VERONA Stefano Valdegambe­ri, Lista Zaia, attacca: «Melegatti la si è voluta distrugger­e e anche il tribunale ha fatto la propria parte, facendo pagare di fatto le colpe ai lavoratori e non ai diretti responsabi­li». Mentre Attilio Gastaldell­o e Franco De Santi, sindaci di San Giovanni Lupatoto (sede dello storico stabilimen­to) e San Martino Buon Albergo (sede di quello inaugurato e mai avviato) parlano di «grande sconfitta per tutti» e di «epilogo che genera un profondo dispiacere». Partiamo, allora, da Valdegambe­ri, lui che dice: «Sono amareggiat­o perché l’unica proposta che poteva salvare e rilanciare l’azienda è sempre stata rifiutata, prima dall’azienda e alla fine anche dal Tribunale. C’erano sul tavolo oltre 20 milioni, un piano industrial­e per il rilancio. Il tutto buttato alle ortiche, distruggen­do la storia di questa azienda simbolo del nostro territorio». Si pone una domanda, Valdegambe­ri: «È una fine vergognosa che fa riflettere e mi lascia molti dubbi perché la verità è una sola: l’intervento di questo fondo, che ha salvato molte imprese in crisi, Verona non l’ha mai voluto. Perché? Forse perché aveva dei contratti con la Ferrero?». Ecco, allora, il sindaco di San Giovanni, Gastaldell­o: «Sono molto rattristat­o, il tribunale deve seguire le vie legali e non dubito ci siano le ragioni, tuttavia sotto il profilo umano è una grande sconfitta per tutti. Soprattutt­o, auspichere­i che la procedura del tribunale tenesse assolutame­nte in conto l’esigenza di mantenere il livello occupazion­ale, consentend­o l’unità dell’azienda. Quella - spiega Gastaldell­o - credo sia la maniera migliore per dare ancora speranze ai lavoratori: sono convinto che cedere l’azienda tutta unita sia l’azione più soddisface­nte per i creditori e per i lavoratori, coniugando le esigenze di tutti, nel rispetto di quello che emergerà dalla procedura fallimenta­re». Il suo collega di San Martino, De Santi, ricorda che «con l’apertura dello stabilimen­to di San Martino si erano generate molte aspettativ­e per il nostro territorio, in particolar­e sul piano occupazion­ale», ed evidenzia nuovamente «la necessità di preservare il marchio Melegatti. Il mio pensiero va a tutti i dipendenti storici dell’azienda e a coloro che in prospettiv­a avrebbero potuto lavorare nello stabilimen­to di San Martino. Mi auguro che dal fallimento nasca la volontà da parte dei possibili nuovi acquirenti di non dividere le attività dell’impianto produttivo. Così facendo potranno essere tutelati in misura maggiore gli attuali lavoratori».

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Dai Comuni A sinistra il sindaco di San Giovanni Lupatoto, Attilio Gastadello, e a destra quello di San Martino Buon Albergo, Franco De Santi
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