Oscar Rent, sequestro da due milioni
«Auto pagate e mai consegnate»: il fondatore Gennari indagato per bancarotta
Auto «pagate ma mai VERONA consegnate ai clienti che le prendevano a noleggio». Svolta ieri nel caso Oscar Rent: la guardia di finanza di Verona ha infatti dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo a carico del fondatore Paolo Nazzareno Gennari e di un’altra professionista, entrambi veronesi. Sono state sequestrate 153 auto per un valore complessivo di due milioni di euro e perquisite le case dei due e le sedi delle società coinvolte.
«Vuoi guidare un’auto VERONA senza pensieri? Vorresti poterla cambiare ogni 12/24 mesi? Vorresti assistenza e assicurazione pagate? Con noi di Oscar Rent puoi»!! Pare trascorso un secolo ma era proprio così che, un anno e mezzo fa, parlava Paolo Nazzareno Gennari quando lanciò la sua «innovativa startup».
Ieri, a carico della sua (ormai defunta) società, su ordine della magistratura scaligera le Fiamme gialle hanno eseguito un sequestro di autovetture per un valore complessivamente pari a due milioni di euro. Il motivo? Basta fare un passo indietro: citando solo i fatti principali, dalla nascita nell’autunno 2016 in poi, la società per capitali Oscar Rent è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Verona, Gennari si è ritrovato alle calcagna le telecamere di Striscia la notizia e le Iene, si è formata una raffica di creditori-ex clienti che lo ha denunciato e rivuole i soldi spesi, è stata aperta un’inchiesta in procura per bancarotta fraudolenta, l’Antitrust ha bloccato ogni attività connessa al marchio Oscar Rent. Sul web, da diversi mesi, sono state create due pagine Facebook gestite da ex clienti che si professano «ingannati e raggirati», tanto che gli slogan più gettonati sono «Non noleggiate da Oscar Rent! È una truffa! Prendono i soldi e non danno le auto»! Quello eseguito nelle scorse ore dai militari della Guardia di Finanza di Verona, risulta un provvedimento di sequestro preventivo a carico sia del fondatore di Oscar Rent, Gennari, sia di un’altra professionista, entrambi veronesi. Cifre alla mano, sono finite sotto sigilli 153 vetture per un valore complessivo di due milioni di euro. Sono inoltre state perquisite le abitazioni delle due persone sotto inchiesta nonché le sedi delle società coinvolte. Secondo le accuse al vaglio degli inquirenti, i due indagati (in qualità rispettivamente di amministratore di diritto e amministratore di fatto della società di capitali, dichiarata fallita il 30 aprile 2018) avrebbero «cagionato il dissesto dell’impresa compiendo atti di disposizione dei beni sociali, in particolare della quasi totalità del parco auto, in parte a favore di un’altra srl». Non è ancora finita perché, stando alla ricostruzione accusatoria, i due indagati inoltre, «al fine di rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio e del volume d’affari dell’azienda, hanno sottratto o comunque omesso di tenere i libri e le altre scritture contabili che, pertanto, non sono state consegnate al curatore fallimentare». Sospetti che, se accertati, parrebbero combaciare con la rabbia dei creditori: «Migliaia di contratti siglati, solo alcune centinaia di auto regolarmente consegnate», sostengono. E poi, «caparre versate in congruo anticipo ma senza alcun risultato». Per non parlare dei «moltissimi reclami che non ottengono risposta». Un quadro che fa a pugni con l’inaugurazione del 2016, quando Oscar Rent partì all’insegna delle più rosee aspettative in via Basso Acquar: in tv, a ottobre 2017 Gennari si difese così: «Un nostro ex collaboratore rubava. Abbiamo fatto denuncia alla polizia postale» . E le auto pagate in anticipo? «Entro fine anno - aveva promesso a
Striscia - consegneremo le vetture a tutti coloro che le hanno prenotate». Evidentemente, non è andata così.