La casa di Denny senza più ostacoli
In sedia a rotelle dopo un incidente, ha creato un sistema per i servizi dell’abitazione
Accensione di luci e televisori e apertura automatica di porte e finestre sono solo alcuni dei vantaggi offerti dalla domotica - disciplina finalizzata alla gestione tecnica dell’abitazione -. È in questo campo che si può collocare la nuova creazione di Denny Zenari, il quale, grazie all’aiuto degli amici Stefano, Francesco e Matteo è riuscito a progettare un sistema capace di controllare tutti i servizi della casa. Il ragazzo, dopo l’incidente subito ormai dieci anni fa, è riuscito a trasformare tutti gli ostacoli in un’idea. «Non potendo usare il martello» infatti, si è dedicato interamente alla tecnologia. L’obiettivo era quello di creare un sistema che garantisse maggior autonomia ai disabili, in quanto «tutte le persone con handicap vedono la casa in maniera diversa». Denny infatti racconta come, durante i primi tempi, non vivesse più la propria abitazione come in precedenza, non potendo salire le scale né accendere le luci. Tutti piccoli dettagli ai quali non si fa caso, ma che rappresentano delle vere difficoltà quando si ha una mobilità ridotta. Da ciò era nata una necessità. Così come gli uccelli nel nido sentono il bisogno di volare, a Denny serviva una cosa e tale necessità lo aveva spinto ad intraprendere la via della domotica. Inizialmente, «l’intenzione era quella di costruire un piccolo dispositivo che comunicasse con il cellulare». Venne però apportata una modifica al percorso, in quanto era impossibile competere con colossi specializzati che offrivano prodotti a basso costo. «Perché creare quindi qualcosa di nuovo? Se le aziende mettono a disposizione questi oggetti, la gente dovrà imparare ad usarli». L’opera è stata resa possibile anche grazie alla Cooperativa Sociale Galileo di Verona, la quale si occupa dell’impiego dei disabili nel mondo del lavoro. In questo ambiente, Denny ha ricevuto sostegno e materiali con cui proseguire, permettendo così continui studi e ricerche. Adesso è «fiero della sua opera, ma anche del fatto che gli altri siano fieri di lui». Resta solamente una cosa da decidere: il nome, aspetto che però non interessa al ragazzo. Preferisce infatti guardare alla praticità del tutto, cosa che più gli sta a cuore. Il nome verrà in seguito, da sé.