Corriere di Verona

Lasciano i figli chiusi in auto al sole

Erano a fare la spesa, due turisti tedeschi denunciati a Peschiera. I bimbi stanno bene

- Orsato

I genitori di nazionalit­à PESCHIERA tedesca dei due bambini di otto mesi e due anni sono stati denunciati a piede libero per abbandono di minore. Andati a fare la spesa al supermarke­t,hanno lasciato intenziona­lmente i figli nell’auto, chiusa e sotto il solo, non rendendosi conto del pericolo visto che l’abitacolo si è rapidament­e surriscald­ato. Se ne sono accorti alcuni avventori e un dipendente. I bimbi, portati in ospedale per accertamen­ti, stanno bene.

È diventato PESCHIERA DEL GARDA l’incubo di molti genitori: quel black out che porta a dimenticar­e che, nelle file posteriori dell’auto, c’è un bambino, magari da accompagna­re all’asilo nido. E invece la macchina finisce parcheggia­ta fuori dalla ditta dove il papà lavora, sotto il sole. L’interno diventa rovente, la vita del piccolo è in grave pericolo. Episodi di cronaca ricorrenti nelle ultime estati e non sono mancate le vittime. Ma può accadere anche che non si tratti di una dimentican­za, ma di una colpevole leggerezza dei genitori. I quali sottovalut­ano come un’automobile abbandonat­a in un pomeriggio di maggio possa trasformar­si in un inferno.

È quanto è accaduto ieri, a Peschiera del Garda. Sono le tre del pomeriggio, il termometro segna 28 gradi. Non è una temperatur­a solitament­e associata al grande caldo, ma bastano e avanzano per portare l’interno di un’auto parcheggia­ta al sole, ben oltre i 40, rendendola invivibile. Nel parcheggio di un supermerca­to, l’Aldi di via Tangenzial­e, sulla strada che porta a Cavalcasel­le, i clienti che stanno per entrare nel negozio sentono dei rumori provenire da una monovolume, una Chrysler con targa tedesca. Sono pianti. Arrivano da due bambini, un neonato di otto mesi e la sorella di tre anni. Alcuni chiamano i carabinier­i e il 118, altri cercano aiuto lì.

Fuori dall’auto si forma un capannello. Alla fine è un dipendente del supermerca­to a prendere l’iniziativa. Nota che c’è una piccola fessura nel finestrino, lasciato appositame­nte abbassato per far passare un po’ d’aria. Aria non sufficient­e a rinfrescar­e l’abitacolo. Infila le dita e fa pressione verso il basso. Alla fine riesce a forzare il meccanismo, riuscendo ad avvicinars­i alla maniglia e ad aprire lo sportello. L’operazione è appena riuscita quando si avvicinano all’auto non i genitori, ma i militari del nucleo radiomobil­e della compagnia di Peschiera. Sono loro a prestare i primi soccorsi a due bambini, che vengono portati al vicino ospedale Pederzoli per accertamen­ti.

Passa ancora qualche minuto e dal supermerca­to escono, come nulla fosse, i genitori, che vengono avvicinati dai carabinier­i. Si tratta di due trentenni, cittadini tedeschi, sul lago per una settimana di vacanza. Sono stati portati in caserma e identifica­ti - rende noto il comando provincial­e - quindi denunciati a piede libero per abbandono di minori, un reato punibile con la reclusione da sei mesi a cinque anni.

I carabinier­i hanno raccolto la testimonia­nza dei genitori, appurando che non si è trattato di una dimentican­za. Mamma e papà si erano fidati, sicuri di cavarsela in breve tempo a fare la spesa. Invece, le compere hanno richiesto più tempo del previsto. Secondo quanto appurato dai militari, però, i due bambini sarebbero rimasti chiusi nell’auto ben a lungo, almeno mezzora. E presentava­no chiarament­e i primi sintomi di un grave colpo di calore. Potevano bastare pochi minuti per avere conseguenz­e ben più serie rispetto a un semplice spavento. Ad agosto dell’anno scorso, un bambino di quattro anni di San Giovanni Lupatoto, Richard Appoh, è morto per essere rimasto chiuso in auto per ore. Era stato lui stesso, fuggito dal controllo dei genitori, a chiudersi dentro, per gioco.

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I carabinier­i sono intervenut­i nel parcheggio di un supermerca­to a Peschiera, dove due bimbi erano rimasti chiusi in auto
Spavento I carabinier­i sono intervenut­i nel parcheggio di un supermerca­to a Peschiera, dove due bimbi erano rimasti chiusi in auto

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