Armi e droga, stroncata rete di spaccio
(d.o.) Due VERONA arrestati ieri mattina, che si aggiungono ad altrettanti finiti in manette nei mesi scorsi. Una banda di intermediari della droga, tutti italiani, alcuni nati a Verona, altri residenti in città o altre località della provincia e un bresciano, che compravano da grossisti per poi spacciare nei marciapiedi. Organizzati e armati. La loro zona d’azione: diversi quartieri della città, tra cui le Golosine e San Michele Extra, ma anche zone della Bassa, in particolare Nogara ed Erbè, nonché altri comuni del bresciano. Gli ultimi a finire in carcere sono stati un 40enne e un 37enne, di cui sono state rese note le iniziali: M.F. e D.F. Il loro arresto è scattato a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare del gip, arrivata dopo indagini durate quasi 18 mesi. Entrambi sono accusati di concorso nel traffico e spaccio di stupefacente.Tutto è partito da una perquisizione avvenuta il 30 gennaio 2017 in un condominio alle Golosine. Nella cantina di un 45enne, M.N., la Guardia di Finanza aveva rinvenuto una pistola calibro 22. Non solo, c’erano anche mezzo chilo di cocaina, 40 grammi di eroina e una decina di bottigliette di metadone. L’uomo ha alle spalle precedenti per reati di droga, le indagini coinvolgono diversi suoi conoscenti. Emerge un «giro» a cavallo delle province di Verona e Brescia. Altri due «soci» vengono beccati in flagrante nei mesi successivi. Il primo è un pusher di 58 anni, M.R. trovato a spacciare a San Michele, con 80 grammi già confezionati in singole dosi. Poi è la volta di G.U. 40 anni, residente a Brescia, trovato in «trasferta» a Nogara. Secondo quanto accertato dal nucleo di polizia economico finanziaria, le richieste dei clienti oscillavano dai 50 grammi a un etto per volta e la cocaina ceduta era di alta qualità e dunque molto remunerativa.