Morto De Rose Laico e massone, fu ministro Psdi nel governo Goria
Si è spento, all’età di 79 anni, l’ex ministro veronese Emilio Mario De Rose, per tutti «Mimmo». Nato a Marano Marchesato, in provincia di Cosenza, De Rose era arrivato a Verona esercitando la professione medica, alla quale però aveva subito unito una fortissima passione politica. Esponente del Psi, poi passato nel Psdi, era stato consigliere comunale di Verona e assessore alla Cultura dal 1975 fino all’aprile del 1978. In seguito era stato eletto per due volte deputato (nel 1983 e nel 1987), era diventato il braccio destro dell’allora potentissimo leader socialdemocratico Franco Nicolazzi, su indicazione del quale era stato nominato ministro dei Lavori Pubblici, carica che aveva rivestito dal luglio 1987 all’aprile 1988, nel governo presieduto dal democristiano Giovanni Goria. Laico senza riserve, massone dichiarato, esponente di punta di una Loggia cittadina intitolata a Franklin Delano Roosevelt, con una scelta ribadita più volte anche in consiglio comunale in nome della tradizione risorgimentale, De Rose si ispirava dal punto di vista ideologico al pensiero liberalsocialista dei fratelli Carolo e Nello Rosselli. Proprio per questioni di natura ideologica era uscito dal Partito Socialista veronese, allora guidato dalla corrente di sinistra, dopo aver quasi provocatoriamente fondato un circolo culturale che si rifaceva alle posizioni del giornalista Livio Caputo e soprattutto a quelle di Indro Montanelli. Coinvolto nelle vicende di Tangentopoli subì anche una quindicina di giorni carcere ma venne poi assolto (con la formula «il fatto non sussiste») da tutte le accuse. Era poi tornato alla sua professione di medico dermatologo nella nostra città, dove ha sempre continuato ad abitare. I funerali si sono svolti ieri pomeriggio nella chiesa di Sant’Eufemia, alla presenza di diverse personalità politiche.