I conti di Ovs: un avvio d’anno in chiaroscuro
Primo trimestre 2018 difficile quello per Ovs Spa, insegna del fashion che regge la sfida delle vendite ma patisce un margine operativo lordo che si fa negativo rispetto allo stesso dato di un anno fa. Su tutto, va comunque sempre tenuto a mente, c’è l’afflosciarsi del business legato all’avventura svizzera con Sempione Fashion, cliente in pesanti sofferenze finanziarie ed ammesso ad una procedura concorsuale dalla magistratura elvetica alla fine dello scorso mese. Un rapporto che Ovs ha scelto di interrompere e che comunque, sul piano dei numeri, ha comportato svalutazioni ed accantonamenti per 53,4 milioni di euro. Sugli scontrini della società, tengono poi a sottolineare gli amministratori, hanno influito le condizioni climatiche «molto sfavorevoli in tutta Europa con temperature al di sotto delle medie stagionali e frequenti precipitazioni». Le vendite nette, in ogni caso, togliendo dal calcolo quelle riferibili ai rapporti con Sempione, sono leggermente aumentate anno su anno raggiungendo i 320,5 milioni contro i 314,1 di fine aprile 2017 (l’esercizio di Ovs è sfasato di un mese rispetto alla scansione ordinaria dei trimestri dell’anno solare), ma l’Ebitda, positivo per 28,6 milioni lo scorso anno, alla chiusura della prima frazione del 2018 scivola in zona rossa per 24,5 milioni. Una sensibile progressione è segnalata anche alla voce indebitamento. La posizione finanziaria è infatti cresciuta in un anno da 339,2 a 451 milioni. L’amministratore delegato, Stefano Beraldo
(in foto), vede tuttavia nelle tabelle il bicchiere mezzo pieno. «In un primo trimestre molto difficile per tutto il settore, con un mercato domestico in contrazione in tutti i mesi, ma soprattutto in febbraio e marzo – spiega – Ovs continua a crescere nel primo trimestre del 2018, con vendite nette, escludendo il sell-in a Sempione Fashion, in incremento del 2%». Sull’allargamento della rete di vendita il top manager rileva che questo è avvenuto in linea con le aspettative attraverso «sette full format diretti e altri 47 negozi prevalentemente in franchising dedicati al bambino, 26 dei quali all’estero». (g.f.)© RIPRODUZIONE RISERVATA