Corriere di Verona

Giornata tragica per il lavoro due morti in poche ore

A Poiano un operaio impegnato nel cantiere per la Provincial­e 6 viene travolto da un pannello di cemento Minerbe, un manutentor­e viene investito da un trattore. Entrambe le vittime avevano le mogli incinte

- Presazzi

Altri due morti sul lavoro in provincia di Verona: si raggiunge così quota nove dall’inizio dell’anno. Ieri mattina poco prima di mezzogiorn­o Pasquale Misitano, 41 anni padre di due bambine con la moglie in attesa del terzo, è stato schiacciat­o da un pannello di calcestruz­zo da 30 quintali che stava posizionan­do nel cantiere per la realizzazi­one della nuova bretella della provincial­e 6, tra Quinto e Poiano. Poche ore dopo, verso le 16, Cristian Dumitru Miron, operaio romeno di 37 anni residente nel Rodigino e anche lui con una moglie incinta, è stato travolto da un mezzo agricolo nel mangimific­io Zanon, a Minerbe dove si trovava con due colleghi di un’impresa esterna per fare manutenzio­ne a dei motori dello stabilimen­to.

Otto e nove. È un contatore cinico, senza pause, quello delle croci bianche nel Veronese. E che ieri, nel giro di poco più di quattro ore, ha aggiunto altre due vittime a un bilancio pesantissi­mo per i primi sei mesi dell’anno: 9 morti da gennaio a ieri, appunto. Pasquale e Cristian, le vittime di ieri, non si conoscevan­o ma entrambi erano pronti a vivere la gioia di diventare padri. Entrambe le loro compagne, infatti, sono incinte. Il primo allarme è scattato verso le 11.50 nel cantiere per la realizzazi­one della nuova bretella della provincial­e 6, tra Quinto e Poiano. Un boato all’improvviso e per Pasquale Misitano, operaio calabrese di 41 anni dipendente dell’azienda Geco, non c’è stato nulla da fare: è morto praticamen­te sul colpo, schiacciat­o da un pannello prefabbric­ato di calcestruz­zo da 30 quintali che stava posizionan­do al confine tra l’area del cantiere e il piazzale del vivaio Verdevalle.

Saranno le indagini dei tecnici dello Spisal dell’Usl 9, intervenut­i sul posto insieme ai poliziotti delle volanti, a dover chiarire cosa sia realmente successo e a dover accertare eventuali responsabi­lità. Il direttore dei lavori, il geometra Giancarlo Micheletti, ha spiegato quel che la vittima e gli altri operai stavano facendo nel momento dell’incidente: «Dovevano sistemare i pannelli in fila l’uno a fianco all’altro. Si tratta di una muratura prefabbric­ata cosiddetta “Mammut” ha ricordato -. La lastra viene agganciata da una gru e sollevata, mentre la squadra a terra di tre operai provvede a posizionar­la nel punto esatto e a metterla in sicurezza con un gancio che la fissa alle altre lastre già sistemate. Solo una volta ultimata la fila, si passa alla gettata di cemento».

Un’operazione di routine, ma qualcosa è andato storto. Per fissare le lastre, gli operai avevano anche posizionat­o delle travi a sostegno della muratura prefabbric­ata. Forse un errore di comunicazi­one tra la squadra a terra e l’addetto alla gru, forse un’imprudenza della vittima stessa che è rimasta nelle vicinanze del pannello prima che venisse fissato. «Di norma, prima si mette in sicurezza con il perno che lo attacca al resto della fila e poi si dà l’ok per sganciare la gru» spiegava il geometra. All’arrivo dell’elicottero del 118, i colleghi di Misitano lo avevano già liberato dal pesante pannello, ma per l’operaio non c’era più nulla da fare: il medico ha solamente potuto constatarn­e il decesso. Sul posto sono intervenut­i anche i vigili del fuoco e i carabinier­i della stazione di Grezzana. I dipendenti del vivaio, quando polizia e Spisal hanno terminato i rilievi, hanno deposto un mazzo di fiori accanto alla salma. Nel frattempo, su disposizio­ne del pm di turno, la zona del cantiere interessat­a dall’incidente è stata posta sotto sequestro. Ma, secondo le prime indicazion­i, i lavori di realizzazi­one della nuova tangenzial­e, non dovrebbero subire variazioni.

Poche ore dopo, verso le 16, l’elicottero di Verona Emergenza è atterrato nel piazzale dello stabilimen­to del mangimific­io Zanon, a Minerbe. Ma per Cristian Dumitru Miron, operaio romeno di 37 anni residente a San Martino di Venezze (Rovigo), non c’era più nulla da fare. Travolto da un mezzo agricolo condotto da un operaio marocchino dipendente di una cooperativ­a impiegata all’interno dell’azienda, ha riportato un trauma cranico che non gli ha lasciato scampo. Secondo una prima ricostruzi­one dei carabinier­i della stazione locale intervenut­i sul posto con il comandante Simone Bazzani, insieme ai tecnici dello Spisal dell’Usl 9, l’operaio romeno si trovava a Minerbe insieme a due colleghi di un’impresa esterna per fare manutenzio­ne ad alcuni motori dello stabilimen­to. Il marocchino, dopo aver caricato mangime con la benna ha messo in marcia il mezzo con il carico alzato e non si sarebbe accorto della presenza di Cristian sulla sua traiettori­a. Dopo averlo centrato con la benna, lo ha travolto. Poi, sotto choc si è precipitat­o a casa sua, ma una volta contattato dal titolare, si è ripresenta­to sul posto: denunciato per omicidio colposo.

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Ore 11.50 Nel cantiere per la nuova bretella della provincial­e 6 tra Quinto e Poiano Pasquale Misitano, operaio calabrese di 41 anni padre di due figli in attesa del terzo, è morto sul colpo schiacciat­o da un pannello prefabbric­ato di calcestruz­zo da 30 quintali che stava posizionan­do
 ??  ?? Ore 16Al mangimific­io Zanon di Minerbe Cristian Dumitru Miron, operaio romeno di 37 anni residente nel rodigino è stato travolto da un mezzo agricolo. Miron si trovava a Minerbe con due colleghi di un’impresa esterna per fare manutenzio­ne a dei motori dello stabilimen­to
Ore 16Al mangimific­io Zanon di Minerbe Cristian Dumitru Miron, operaio romeno di 37 anni residente nel rodigino è stato travolto da un mezzo agricolo. Miron si trovava a Minerbe con due colleghi di un’impresa esterna per fare manutenzio­ne a dei motori dello stabilimen­to

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