C’è il regista Muccino nella platea vip
Bonisoli, neo titolare della Cultura: «Verona ha un ruolo centrale. Conferma per l’art bonus»
I flash li colgono tutti e tre, insieme, all’ingresso della Gran Guardia, intorno alle otto e mezza di sera, mentre fuori c’è quel venticello che spettina e rovina i piani di alcune signore. Tesa come una corda di violino, e d’altronde l’emozione è sincera, i primi onori di casa li fa la sovrintendente Cecilia Gasdia, in abito grigio. Il sindaco Federico Sboarina, insieme alla moglie Alessandra, prende subito parte al quadro. E il quadro lo completa quel ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, bocconiano, 56 anni, tecnico indicato dal Movimento 5 Stelle, che due o tre cose, alla fin fine, pur dribblando la domanda sui 10 milioni della Bray tuttora attesi, le dice: «Un ruolo centrale per l’Arena? Ce l’ha già. E le fondazioni liriche devono essere sostenute. La cultura è il primo motivo per cui gli stranieri ci scelgono. Guardando in una prospettiva che tocca il 2030, l’elemento che nel turismo crescerà più di tutti sarà proprio quello culturale. Ecco perché auspichiamo che l’Art Bonus continui a rimanere». Sono intenti, sono parole, però il cocktail della Gran Guardia, tradizione di Confindustria prima di ogni debutto della stagione lirica areniana, vive anche di quello. Parole che rimbalzano tra politici (l’intera giunta, tanti parlamentari veronesi), industriali, imprenditori, artisti, volti della città e non. Volti messi in piega per l’occasione, come gli abiti, spesso stampati, agitati da colori e disegni che chiamerebbero più l’uscita di giorno che di sera, ma tant’è.
La serata della prima areniana in Gran Guardia aspetta soprattutto quel momento lì quando intorno a Bonisoli, Sboarina e Gasdia, tutti e tre insieme, si notano fra gli altri anche i nomi che Sboarina stesso ha coinvolto in quel lavoro di «raccolta fondi» che ha visto il rientro della Camera di Commercio nel Consiglio d’indirizzo della Fondazione, l’arrivo di Cattolica Assicurazioni, la collaborazione di Cariverona. Prima di ricevere il ministro, allora, Sboarina spiega che «a Bonisoli chiederò di trattare la Fondazione Arena come un unicum quindi con un’attenzione particolare» e poi, a domanda sui lavoratori, risponde che «loro sono il cuore del gioiello Arena e bisogna ringraziarli perché in questi anni sono quelli che hanno dovuto pagare di più rispetto a tutti». «Sì, a Bonisoli chiediamo che sull’Arena si presti un’attenzione particolare», fa Gasdia uscendo dalla Gran Guardia proprio mentre Bonisoli, non molto lontano dalla presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, s’intrattiene con il sottosegretario veronese Mattia Fantinati, del M5S, lui che fa: «Questo governo sarà attento ai lavoratori dell’Arena, li ascolteremo, saranno adeguatamente riconosciuti».
Intanto a Michele Bauli, presidente di Confindustria Verona, preme riconoscere che «si sta facendo un gran lavoro per il rilancio della Fondazione, tantissime realtà ancora possono dare una mano e gli incentivi fiscali per il privato che vuole aiutare l’arte rimangono una leva fondamentale». Il problema di fondo su cui fa sempre leva l’ex sindaco, Flavio Tosi, è che «il modello di gestione delle fondazioni italiane non funziona, si sta in piedi con i contributi straordinari: intanto aspettiamo questa stagione sperando che vada bene, altre previsioni è impossibile farle».
Impossibile non chiedere a Gabriele Muccino se ci fosse qualche segreto motivo dietro la sua presenza, ieri, tra Gran Guardia e Arena. Così il regista e sceneggiatore romano: «Sono qui per curiosità, diciamo così. È la mia prima volta in Arena per l’opera. Stamattina sono potuto entrare nell’anfiteatro direttamente dal palco e ammirarne l’immagine oltreché l’acustica. Se girerò qualcosa a Verona e in Arena? Non si può dire...». Un no comment che non smentisce. Di certo sarebbe uno spot. E di certo il cocktail di ieri ribadiva l’esigenza, espressa anche da uno storico industriale come Giovanni Rana, che «le istituzioni aiutino l’Arena». E le istituzioni sono soprattutto quel ministro Bonisoli che il suo aperitivo pre Carmen l’ha chiuso dicendo che sì, «siamo qui per occuparci della Fondazione, e darle più struttura e permanenza». Per ora, un buon segnale.
Istituzioni e vip Sboarina: «Al governo chiederemo un’attenzione speciale». Da Casellati al regista Muccino, il «who’s who» del ricevimento in Gran Guardia