Melegatti, bando entro fine mese e asta a luglio
Se dopo il fallimento c’è una reale possibilità di rinascita, lo sapremo a breve. A fine luglio, probabilmente. I quattro curatori hanno depositato la relazione per chiedere l’esercizio provvisorio di Melegatti, operazione inizialmente esclusa ma adesso invece contemplata: è la chiave per consentire l’erogazione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori. Parliamo in ogni caso dell’azienda madre, la Melegatti vera e propria: la Nuova Marelli (cioé la società proprietaria dello stabilimento di San Martino Buon Albergo) è esclusa vista l’esiguita dei dipendenti, attualmente sono rimasti solo in quattro. A inizio settimana, probabilmente lunedì, i giudici decidono sul fattibilità dell’esercizio provvisorio. Se la risposta è positiva, viene convocato il tavolo di regia regionale attraverso il quale chiedere la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori Melegatti. C’è anche la richiesta di pagare lo stipendio di maggio, mese in cui la cassa non è stata erogata perché è nel frattempo intervenuta, appunto, la sentenza di fallimento. Per i quattro dipendenti Nuova Marelli le ipotesi sono due: licenziamento e 6 mesi di Aspi (assegno di disoccupazione), oppure rimanere in azienda, ma senza stipendi (ma pronti alla ripartenza).
I curatori puntano a chiudere l’intera vicenda in poco più di un mese. Entro fine giugno presentano il bando che sarà unico per le due aziende. Almeno una quindicina delle offerte presentate, su meno di trenta, è rivolta ad acquisire entrambe le aziende. Entro fine luglio vogliono completare l’asta per la cessione di Melegatti e Nuova Marelli. Obiettivo è chiaramente il riavvio dell’attività produttiva nei tempi più stretti possibile. Tra gli offerenti, oltre ai già noti Hausbrandt, Abalone e De Shaw, è spuntato nei giorni scorsi un industriale bresciano: Franco Ghirardini, a capo dell’omonimo gruppo dolciario, ha presentato entro il termine del 15 giugno, una settimana fa, formale manifestazione d’interesse per l’intero complesso produttivo veronese.