Alpini, raduno 2020: per Verona scatta il testa a testa con Rimini E Sboarina si gioca la carta Arena
Il sindaco mette a disposizione l’Arena, e Verona fa un passo avanti verso l’assegnazione alla città del raduno nazionale degli alpini nel 2020. Ieri mattina, invitati da Federico Sboarina a Palazzo Barbieri, numerosi parlamentari e consiglieri regionali veronesi hanno affiancato il sindaco in un incontro con gli ispettori dell’Ana (Associazione Nazionale Alpini), guidati dal generale Roberto Genovese e giunti a Verona per valutarne la candidatura. Gli ispettori dovranno preparare entro settembre una relazione da presentare ai 24 componenti del consiglio nazionale cui spetta la decisione definitiva.
Difficile fare previsioni, ma sarebbe in vista uno sprint finale tra Verona e Rimini (le altre candidate sono Torino e Firenze). Il sindaco Sboarina si è giocato ieri una carta in più, decisamente importante. Scontato il fatto che la grande sfilata passerà da corso Porta Nuova, il primo cittadino ha messo a disposizione anche l’Arena, in cui verrebbe installata la tribuna d’onore, con gli alpini che entrerebbero da un lato uscendo dall’alto, facendo il solenne saluto alle autorità all’interno dell’anfiteatro. «A 30 anni dall’ultima adunata nazionale a Verona – ha spiegato Sboarina –, sarebbe un grande orgoglio ospitare questo evento, tenutosi tra le mura scaligere nel ‘61 e ‘90. E sarebbe un bellissimo regalo per la sezione veronese che nel 2020 festeggerà cento anni». Proprio il presidente locale, Luciano Bertagnoli, ha tenuto il discorso iniziale, rilevando come l’importanza dei politici presenti fosse un ottimo segnale. Ad ascoltarlo, i parlamentari di Lega (Paternoster, Zuliani, Turri, Comencini e Bonfrisco), FdI (Maschio e Bertacco) e Pd (D’Arienzo, Dal Moro e Zardini), il vicepresidente del consiglio regionale, Massimo Giorgetti, l’assessore veneta Elisa De Berti e i consiglieri regionali Montagnoli, Salemi e Bassi.