Corriere di Verona

«Tolleranza zero contro chi alimenta confusione»

- di Davide Orsato

«Le recenti dichiarazi­oni rischiano di generare ulteriore confusione nell’opinione pubblica». Lo dice il presidente dell’Ordine dei medici di Verona Carlo Rugiu che, proprio mentre scoppia la polemica per le parole di Salvini, diffonde ai colleghi un vademecum e predica «tolleranza zero» contro i medici che esternano dubbi su efficacia e sicurezza dei vaccini.

Sarà un caso, una coincidenz­a temporale, ma mentre si consumava l’ennesimo dibattito, condito da polemiche e da dichiarazi­oni di diversi esponenti politici (su tutti il vicepremie­r Matteo Salvini), l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatr­i di Verona metteva nero su bianco una risoluzion­e in cui si ribadisce che «l’obbligo vaccinale costituisc­e un intervento lecito e doveroso». Due pagine approvate a larga maggioranz­a dai camici bianchi scaligeri, che verranno inviate all’Ordine nazionale di Roma. Certo, quanto detto in questi giorni non ha influito sul contenuto, ma il presidente, nominato di recente, Carlo Rugiu sottolinea con dispiacere: «Le recenti dichiarazi­oni rischiano di generare ulteriore confusione nell’opinione pubblica».

Già, la confusione: il documento approvato in settimana è il punto di arrivo di un percorso che è durato un anno, un’iniziativa presa da due Ordini in Italia, quelli di Verona e Bologna. Entrambi hanno dato mandato a una commission­e indipenden­te — composta sempre da medici, ma senza incarichi negli organi disciplina­ri — di stendere un vademecum (reso pubblico la scorsa settimana) sul tema vaccinazio­ni e comunicazi­one ai pazienti, con particolar­e riferiment­o alle reazioni avverse. Il timore è che i dati, pubblici, relativi agli effetti collateral­i, vengano utilizzati in modo fazioso dalla galassia «No Vax» e «Free Vax», con una comunicazi­one scorretta (ad esempio dando solo i dati assoluti, senza specificar­e che in gran parte dei casi le complicanz­e sono banali e passeggere). È anche il modo di ribadire una linea interna volta alla «tolleranza zero» contro i medici che, spesso in rete, su blog personali e altri siti, evidenzian­o dubbi contro l’efficacia e la sicurezza dei vaccini. La deontologi­a già punisce questi atteggiame­nti (infatti nel 2016 è stata deferita una pediatra veronese), ma ora si fa presente che «la corretta informazio­ne» sui vaccini e sulle malattie che vanno a prevenire è per i dottori «un atto essenziale e irrinuncia­bile».

Servirà? La carta resta un impegno per i medici. Che ai loro colleghi di Roma dicono: «Non abbassiamo la guardia». «Ci sono delle certezze scientific­he — spiega il dottor Rugiu — per esempio: i vaccini sono l’unica arma in grado di contenere epidemie di malattie infettive. Credo che una risposta corretta a quanto detto dal ministro dell’Interno l’abbia data l’immunologo Roberto Burioni (che ha sfidato Salvini a produrre una documentaz­ione comprovant­e la sua affermazio­ne: «dieci vaccini sono troppi e sono anche dannosi», ndr). Stiamo assistendo a una sorta di scontro tra i due partiti che

Documento

L’obbligo di copertura introdotto per legge costituisc­e un intervento lecito e doveroso La critica

Le recenti dichiarazi­oni rischiano di generare confusione nella opinione pubblica

formano la maggioranz­a di governo. Del resto, da parte del ministro della Sanità, Giulia Grillo sono arrivate affermazio­ni in senso opposto, condivisib­ili dal punto di vista medico. Resta il fatto che tutto questo botta e risposta rischia di creare ulteriori confusioni — avverte Rugio —. Ed è un peccato, perché nell’ultimo anno è aumentata la copertura, il che dà speranza di scongiurar­e i numerosi casi di morbillo registrati nel 2017 e causa di morti». E per quanto riguarda l’obbligo vaccinale? «Serve — conclude il presidente dell’Ordine di Verona — ma ci possono essere diversi modi di rinforzarl­o. È antipatico impedire ai bambini di andare all’asilo e se c’è una buona percentual­e di vaccinati non servono misure severe. Ma va fatta chiarezza contro i messaggi ambigui. Auspico che l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, prenda posizione».

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