I prestiti crollano, ma è un effetto ottico: sono gli istituti che fanno pulizia nei bilanci
A prima vista, sono dati preoccupanti. Il recente report sull’Economia del Veneto realizzato dalla Sede di Venezia della Banca d’Italia con la collaborazione della Filiale di Verona fotografa, tra le altre cose, l’ammontare totale dei prestiti concessi dalle banche. A Verona nel 2017, si è verificato in apparenza un crollo di quasi 5 miliardi: 28, 9 miliardi di euro, contro i 34, 5 dell’anno precedente. La stessa tendenza è in atto in Veneto: 148,4 miliardi nel 2017, contro i 154 del 2016. Che sta succedendo? Le banche sono tornate a chiudere i rubinetti del credito? No, in realtà sta accadendo proprio il contrario: come spiegano i curatori del report, «c’è in corso una ripresa della concessione di crediti da parte delle banche a famiglie e imprese». I dati, quindi, fotografano un altro fenomeno in atto: l’accelerata nella dismissione degli stock di crediti deteriorati in pancia agli istituti di credito, che sono sotto pressione dalle autorità di vigilanza italiane e soprattutto europee per pulire nel più breve tempo possibili i propri bilanci. I crediti deteriorati (quelli che hanno poche possibilità di essere ripagati) sono l’eredità più pesante degli anni della grande crisi: cederli è il modo più rapido (anche se non indolore) per voltare pagina. Nel frattempo sono incoraggianti i dati sui depositi, che appaiono in crescita. A Verona sono passati dai 20, 3 miliardi del 2015 ai 21,8 del 2016 fino agli oltre 23 del 2017. Stessa tendenza in atto anche in Veneto: 105,2 miliardi nel 2015, 113,3 nel 2016, 120,1 nel 2017.