Corriere di Verona

«Aspetto una figlia da te»: ma era falso

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«Sono incinta». Sulle prime non aveva nemmeno saputo come reagire. Ma quando l’amica pugliese, nel settembre del 2013, gli aveva rivelato che la bambina che portava in grembo era anche figlia sua, lui aveva iniziato a nutrire qualche dubbio. Nonostante tutto, spinto dall’amore e dall’idea di una paternità, il veronese di 57 anni aveva deciso di assumersi le sue responsabi­lità accogliend­o in casa l’amica di vent’anni più giovane e decidendo di provvedere a tutto il necessario per far nascere e crescere la piccola senza alcun problema. Così, aveva accolto in casa sua, in un comune del basso Garda, la donna che nel febbraio del 2014 aveva dato alla luce la bambina. Il dubbio, però, aveva continuato a insospetti­re il presunto padre. Tanto che, compiuto il terzo mese, aveva deciso di sottoporre la neonata al test del Dna. E di fronte all’esame, la bugia della pugliese era presto venuta a galla. A quel punto, tutto il rapporto era naufragato in un batter d’occhio e lei era tornata in Puglia con la bambina. Da lì, però, aveva intentato una causa civile nei confronti del veronese, per chiedere il mantenimen­to. E proprio nell’ambito di tale procedimen­to, aveva depositato un documento in cui sosteneva di essere stata minacciata dall’ex amico per sottoscriv­ere il consenso all’esame di paternità sulla figlia. Una seconda bugia che le è costata altri guai. Perché l’uomo, tutelato dall’avvocato Lorenzo Ferraresi, l’ha denunciata per truffa alla procura di Verona. Ma il procurator­e capo Angela Barbaglio, al termine delle indagini, le ha contestato anche il reato di calunnia per averlo incolpato di quelle presunte minacce, «pur sapendolo innocente». Il procurator­e, nella richiesta di rinvio a giudizio, ha riconosciu­to l’«ingiusto profitto» ottenuto dall’indagata attraverso il raggiro: «Otteneva ospitalità presso l’abitazione (del veronese, ndr) e somme di denaro per il mantenimen­to di entrambe e per tutte le necessità connesse alla gestione della neonata». A settembre, la donna comparirà di fronte al giudice per l’udienza preliminar­e Paola Vacca.

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