«Agsm-Aim, sarà fusione industriale»
Mentre Agsm presenta i nuovi punti luce a led per le periferie, il presidente Michele Croce torna sul processo di aggregazione con la vicentina Aim, su cui si è riaperto il tavolo dopo le elezioni a Vicenza: «Sarà una operazione basata su logiche economico-industriale», spiega Croce.
È stata completata nelle scorse settimane l’installazione del nuovo impianto di illuminazione pubblica in strada Le Grazie da parte di Agsm Lighting, la controllata di Agsm che si occupa di illuminazione pubblica: dieci nuovi punti luce a led, della potenza di 39,5 Watt l’uno installati su pali di otto metri, dall’ingresso delle piscine fino al sottopasso dell’autostrada, dove prima la sera si era completamente al buio. «Un lavoro importante per rendere le strade della nostra città, dei nostri quartieri e della nostra periferia ancora più sicure», commenta il presidente di Agsm Michele Croce.
«L’impegno della nostra società sarà concentrato a garantire la sicurezza dei cittadini nel rispetto dell’eco-sostenibilità e del risparmio energetico -spiega Filippo Rigo, presidente di Agsm Lighting Strada le Grazie ne è un esempio: prima non era illuminata ora invece gode di dieci nuovi punti luce permettendo un risparmio del 50% rispetto ai sistemi tradizionali».
Nelle scorse settimane sono stati completati anche i lavori per la posa del nuovo impianto di illuminazione pubblica sulla pista ciclo pedonale di via Legnago, in via Ponte San Pancrazio, in lungadige Attiraglio e nell’area cani di via Milani.
Agsm, intanto, è impegnata anche su ben altri e più impegnativi fronti. L’incontro tra il neosindaco di Vicenza Francesco Rucco e quello di Verona Federico Sboarina, negli scorsi giorni, ha riacceso il percorso di aggregazione con Aim, che era parso tramontare definitivamente a gennaio, quando le trattative erano state interrotte in vista delle elezioni amministrative nella città berica. «I tavoli sono stati riaperti - conferma Croce - ora bisogna dare a Vicenza il tempo per definire le posizioni e trovare gli assetti. Faranno una due diligence, come d’altra parte abbiamo fatto noi, quindi anche su questo il percorso è condiviso».
Una volta completata questa fase, i vertici e gli advisor delle due società si siederanno attorno al tavolo per ragionare sulla fusione. «Sarà un’operazione che dovrà rispondere a logiche economicoindustriali», chiarisce Croce, che vuole così marcare la distanza dal memorandum d’intesa siglato nel 2016 tra gli allora sindaci Flavio Tosi e Achille Variati. «Quello seguiva altre logiche, sotto i tre profili della governance, del modello organizzativo e del concambio. Noi vogliamo che l’aggregazione sia fatta con una governance che decide, un modello organizzativo che funziona e un rapporto di concambio rispondente ai valori reali delle due società di partenza».